Salute

Sindrome premestruale: sbalzi d’umore legati ad anomalia genetica

Individuato un gruppo di geni che potrebbe alterare la risposta agli ormoni sessuali provocando ansia, irritabilità e depressione

Potrebbe esserci un’anomalia genetica dietro ai pesanti sbalzi d’umore che colpiscono molte donne nei giorni precedenti il ciclo mestruale: a indicarlo è uno studio dei National Institutes of Health (NIH) americani, pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry.

Altro che “lunatiche”

La ricerca, coordinata da Peter Schmidt e David Goldman, ha individuato un complesso di geni che sembra essere legato alla forma più rara e invalidante della sindrome premestruale, ovvero il cosiddetto “disturbo disforico premestruale” (PMDD), che colpisce quasi 5 donne su 100 in età fertile scatenando pesanti disturbi dell’umore come ansia, depressione e irritabilità. «Si tratta di un fatto molto importante per la salute delle donne – spiega Goldman – perché stabilisce che le pazienti colpite da disturbo disforico premestruale presentano una differenza intrinseca nel loro apparato molecolare di risposta agli ormoni sessuali, e non dei comportamenti emotivi che potrebbero essere controllati volontariamente».

Gruppo San Donato

Lo studio in provetta

I ricercatori lo hanno scoperto analizzando in provetta alcuni globuli bianchi prelevati da un gruppo di pazienti: queste cellule del sangue sono una vera e propria “finestra” sul cervello, perché hanno accesi quasi gli stessi geni che sono attivi anche nei neuroni cerebrali e per questo costituiscono un modello facile da studiare in laboratorio. Analizzando l’espressione del loro Dna e confrontandola con quella dei globuli bianchi prelevati da donne senza sindrome premestruale, i ricercatori hanno individuato il comportamento anomalo di un gruppo di geni chiamato ESC/E(Z) (Extra Sex Combs/Enhancer of Zeste), il cui compito consiste nel regolare la produzione di proteine che permettono di rispondere a stimoli esterni come gli ormoni sessuali e i fattori che causano stress.

Verso nuove cure

«Per la prima volta abbiamo osservato un meccanismo anomalo direttamente nelle cellule delle donne con PMDD, trovando una spiegazione biologica plausibile per la loro esagerata sensibilità agli estrogeni e al progesterone», sottolinea Schmidt. Se la scoperta verrà confermata da ulteriori studi, allora si potrebbero aprire nuove linee di ricerca per trovare una terapia capace di agire alla radice del problema.

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