Salute

Sifilide in ripresa: si cura con la penicillina

I casi della malattia venerea sono aumentati del 5% in Italia negli ultimi anni. Contagio, sintomi, diagnosi e terapia

La sifilide è una malattia infettiva causata da un batterio, Treponema pallidum. «Viene trascurata come ipotesi diagnostica, ma negli ultimi anni è in netta ripresa in Italia (più 5% dei casi)», Vittorio Sambri, responsabile del laboratorio di batteriologia presso il Policlinico universitario Sant’Orsola Malpighi di Bologna.

Contagio

La sifilide si trasmette con i rapporti sessuali, ma il preservativo difende dall’infezione. Bere in bicchieri infetti o usare bagni pubblici non può causare la sifilide.

Gruppo San Donato

Sintomi nella donna e nell’uomo

«Dopo 13 giorni dal rapporto, compare una lesione ulcerosa (sifiloma), non dolorosa, sui genitali o sull’ano oppure nel cavo orale», continua Sambri. «Si può avere un ingrossamento delle ghiandole linfatiche vicine alla lesione, che guarisce in modo spontaneo in 7- 20 giorni. Sui genitali del maschio, il sifiloma è chiaramente visibile. Nella donna, se l’ ulcera è in vagina o sul collo dell’utero, può restare ignorata».

Evoluzione

Si entra in un secondo stadio dopo circa sei settimane dall’infezione non curata: il batterio si diffonde. «Si possono avere ingrossamenti delle ghiandole linfatiche in varie parti del corpo, ma il sintomo più visibile è un eritema: macchie rosse o rosee sul corpo, specie sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi, che scompaiono dopo un mese», continua Sambri. «Possono esserci febbre, astenia, dolori articolari. Dopo si ha un periodo di latenza, che può durare, asintomatico, anche per molti anni. Nel 25% dei casi si ha una guarigione spontanea. Negli altri casi si ha la sifilide terziaria, in cui compaiono disturbi vari (dalle artriti all’atrofia del nervo ottico). È colpito il sistema nervoso, con la comparsa di disturbi della memoria e della concentrazione, sintomi depressivi, difficoltà a coordinare i movimenti, paralisi».

Diagnosi

La malattia si individua con un’apposita analisi del sangue.

Cura

«Il farmaco di elezione è la penicillina, in dosaggi e tempi diversi a seconda dello stadio della malattia venerea», conclude Sambri. «Fino alla guarigione completa, vanno evitati i rapporti sessuali».
 

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