Salute

Giornata Mondiale Epatite: obiettivo eliminazione entro il 2030

Il tema della Giornata Mondiale sull'Epatite del 28 luglio 2017 è “Eliminare l'epatite”: oggi sono circa 325 milioni le persone affette da epatite B e C in tutto il pianeta

Entro il 2030 le epatiti virali dovranno essere eradicate. È questo l’obiettivo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità si pone nella Giornata Mondiale dell’Epatite del 28 luglio 2017 di fronte ai dati epidemiologici di queste infezioni virali. L’epatite B e C (scopri qui le differenze tra le varie forme) oggi interessano circa 325 milioni di persone in tutto il mondo e, come rivela il rapporto dell’OMS, la maggioranza non ha accesso ai salvavita, ai test e alla terapia. Di conseguenza, milioni di persone rischiano una lenta progressione verso la malattia cronica, che colpisce il fegato provocando cancro e la morte.

Mortalità e vaccini

Nel 2015, infatti, l’epatite virale ha provocato 134 milioni di morti (un numero paragonabile a quello dei decessi causati da tubercolosi e HIV) e il dato è destinato ad aumentare, nonostante le nuove infezioni di epatite B siano in calo grazie alla maggiore copertura vaccinale tra i bambini (a livello globale, l’84% dei bimbi nati nel 2015 ha ricevuto le tre dosi raccomandate). Non c’è un vaccino, invece, per l’epatite C.

Gruppo San Donato

Accesso alle cure

L’accesso ai trattamenti per epatite B e C, purtroppo, è ancora basso. L’infezione dal virus dell’epatite B richiede un trattamento che duri per tutta la vita e che attualmente raccomanda l’uso del tenofovir, già ampiamente utilizzato nella cura dell’HIV. L’epatite C, invece, può essere curata in un tempo relativamente breve in base all’utilizzo degli antivirali ad azione diretta altamente efficaci.

In Europa

Secondo le stime, ci sono quasi 9 milioni di persone affette da epatite B o C cronica, ma molte di queste non sanno di avere l’infezione. Questo dato sommerso pregiudica gli sforzi di eliminare la malattia entro il 2030. In Italia, invece, più di 30.000 persone con epatite C sono state curate con i farmaci innovativi, ma a causa del loro alto costo l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha allargato la platea delle persone che possono accedervi con undici nuovi criteri.

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