Salute

Fitte intercostali: sai perché vengono? Quando devi preoccuparti?

Spesso questi dolori, che destano grande preoccupazione, vengono confusi con quelli caratteristici dell'infarto: quali sono i segnali ai quali prestare attenzione?

Sono sempre sulla bocca di tutti ma pochi sanno davvero di cosa si tratti. Per fitte intercostali, che chiunque ha avuto almeno una volta nella vita, «identifichiamo una sensazione dolorosa che ha sede nell’intera arcata costale e che può scaturire da disturbi o patologie diverse» spiega Bruno Restelli, Direttore Poliambulatorio & Day Services del Centro Diagnostico Italiano di Milano. «Questi dolori sono prevalentemente concentrati nella parte centrale della gabbia toracica, cioè dalla quinta alla decima costa».

Quando rivolgersi al medico

Spesso i dolori intercostali possono destare grande preoccupazione ed essere scambiati per disturbi molto più gravi. Ma allora quando è necessario rivolgersi al medico di famiglia? Bisogna consultarlo quando:

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  • il dolore in questione è molto intenso
  • è localizzato in una precisa regione della gabbia toracica
  • è continuativo
  • peggiora con l’inspirazione o i movimenti dell’addome
  • persiste nel tempo.

Fitte intercostali: cosa indaga il medico

Nella maggior parte dei casi le fitte intercostali non sono patologiche e non devono destare alcuna preoccupazione. In altre situazioni invece possono essere un campanello d’allarme che sottintende una malattia o un disturbo più importante. Per scoprire la vera natura del dolore, il medico di famiglia deve indagare diverse ipotesi.

  • Innanzitutto si informa sulla durata delle fitte. Se il dolore si fa sentire solo in alcuni momenti della giornata, una tantum, di solito non nasconde alcuna patologia sottostante. Al contrario, se la sensazione dolorosa si manifesta in maniera costante nell’intera giornata, il medico procede con ulteriori accertamenti.
  • Deve capire se il dolore in questione è indipendente o meno dall’atto respiratorio, specialmente a quello inspiratorio.
  • Chiede se i dolori sono migranti – cioè da destra si spostano a sinistra, dall’alto vanno verso il basso e così via – o se sono localizzati in un punto preciso. Nel primo caso, la gran parte delle volte non sono di natura patologica. Nel secondo invece bisogna continuare a indagare.
  • Infine, il medico domanda se il dolore è acuto e comparso quel giorno stesso o se invece le fitte si manifestano sporadicamente.

Fitte intercostali sporadiche e leggere

Quando le fitte intercostali sono leggere, sporadiche e non localizzate o il medico al quale ci siamo rivolti non ha riscontrato alcuna anomalia, è probabile che la causa sia da ricercare nello stress. «Spesso, infatti, questi dolori non nascondono patologie o disturbi ma sono solo l’espressione di uno stato di tensione personale legato a stanchezza, ansia e agitazione interiore» rassicura Restelli.

Fitte intercostali persistenti e intense

Può anche capitare, invece, che dietro ai dolori intercostali si celino altri disturbi, che il medico saprà individuare in seguito alle proprie indagini. Come spiega il dottor Restelli, in questi casi le cause della sensazione dolorosa possono essere diverse. Ecco quali.

Nevrite

Si tratta di un’infiammazione dei nervi, che spesso ha origine da un’infezione da herpes zoster ed è accompagnata da manifestazioni cutanee. In questi casi vengono somministrati degli antidolorifici, coadiuvati con vitamina B12 e acido folico.

Patologie cardiache

Generalmente in presenza di fitte intercostali si tende subito a pensare all’infarto. In realtà il dolore provocato dall’attacco cardiaco non è intercostale trafittivo ma è oppressivo (come un piede che schiaccia lo sterno).

Infarto a parte, questa sensazione dolorosa, specialmente se ha sede a sinistra, può essere indice di pericardite, cioè l’infiammazione della membrana che avvolge il cuore. In questo caso, se il medico ne ha il sospetto, può prescrivere un elettrocardiogramma, un esame di laboratorio per escludere infiammazione ed eventualmente un ecocardiocolordoppler.

Patologie dei polmoni

I dolori possono essere causati da una pleurite, cioè un’infiammazione della pleura, e possono peggiorare con l’inspirazione. È per questo che vengono prescritti antidolorifici molto potenti.

Altrimenti, le fitte possono essere scatenate da un pneumotorace acuto, che consiste nell’accumulo di aria nel cavo pleurico, e da un’embolia polmonare. Attraverso un’indagine radiologica toracica possiamo escludere queste tre patologie.

Disturbi gastrici

L’altro apparato che può dare fitte intercostali, generalmente localizzate nella zona centrale, è quello gastroesofageo. Ciò è abbastanza tipico negli individui che soffrono di reflusso gastroesofageo, gastrite o ulcera duodenale. Di solito questi dolori sono accompagnati anche da rigurgiti, peso sullo stomaco e gonfiore addominale. Se il medico sospetta una patologia di questo tipo, può consigliare una gastroscopia.

Disturbi osteo-articolari e muscolari

Chi soffre di scoliosi o di disturbi posturali è soggetto a fitte lungo l’arcata costale. In altri casi i dolori tra una costa e l’altro scaturiscono da fratture (da trauma o spontanee) o da contratture muscolari.

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Chiara Caretoni

Giornalista pubblicista, lavora come redattrice per OK Salute e Benessere dal 2015 e dal 2021 è coordinatrice editoriale della redazione digital. È laureata in Lettere Moderne e in Filologia Moderna all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha accumulato diverse esperienze lavorative tra carta stampata, web e tv, e attualmente conduce anche una rubrica quotidiana di salute su Radio LatteMiele e sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR). Nel 2018 vince il XIV Premio Giornalistico SOI – Società Oftalmologica Italiana, nel 2021 porta a casa la seconda edizione del Premio Giornalistico Umberto Rosa, istituito da Confindustria Dispositivi Medici e, infine, nel 2022 vince il Premio "Tabacco e Salute", istituito da SITAB e Fondazione Umberto Veronesi.
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