Salute

Polmonite: cause, sintomi, cure e vaccino

Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 200mila nuovi casi di questa malattia infiammatoria che colpisce il tessuto polmonare. Ecco come si manifesta e in che modo si cura

La polmonite è una malattia infiammatoria che colpisce il tessuto polmonare ed eventualmente i bronchi. Nei Paesi occidentali è la prima causa di morte per infezione. In Italia vengono diagnosticati circa 200.000 casi ogni anno. Con l’aiuto di Francesco Blasi, responsabile dell’unità di Broncopneumologia alla Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e professore di Malattie dell’apparato respiratorio all’Università degli Studi di Milano, scopriamo quali sono cause, sintomi e cure e se esiste un vaccino.

Quali sono le cause della polmonite?

La polmonite può essere legata all’infezione causata da batteri, virus, parassiti o miceti. Questi microrganismi patogeni colpiscono più facilmente quando il sistema immunitario è fragile, quindi i bambini piccoli e gli anziani, ma anche in presenza di altre malattie, come il diabete, patologie respiratorie e cardiovascolari.

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Il principale fattore di rischio è il fumo, cui si aggiungono l’alcolismo, la malnutrizione e la scarsa attività fisica. Anche l’inalazione di liquidi o sostanze chimiche può determinare la malattia.

Polmonite batterica

È una malattia infettiva, che si manifesta con muco, febbre, dolori al petto e respiro corto. I batteri comunemente responsabili sono Streptococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae e Chlamydophila pneumoniae. Meno comunemente si riscontrano Mycoplasma pneumoniae, Staphylococcus aureus, Moraxella catarrhalis, Legionella pneumophila e bacilli Gram-negativi. Per la cura generalmente si somministrano antibiotici, come la amoxicillina, oltre al riposo assoluto.

La polmonite nosocomiale

Una particolare tipologia di polmonite batterica è la polmonite nosocomiale, il cui contagio è avvenuto in ambiente ospedaliero, particolarmente resistente agli antibiotici. Anche la broncopolmonite, nei soggetti immunodepressi, può facilmente insorgere durante un ricovero in ospedale.

Polmonite virale

È abbastanza rara. Di solito si tratta di una complicanza di un’influenza o di una bronchite virale. Anche la polmonite virale è contagiosa. I virus coinvolti sono quindi quelli dell’influenza, della parainfluenza, l’adenovirus, il virus respiratorio sinciziale, il virus della SARS, l’adenovirus, il virus varicella-zoster e il coronavirus. Generalmente si cura con il riposo assoluto e con la somministrazione di antinfiammatori. A volte si può decidere di usare anche antivirali.

Polmonite fungina

È piuttosto rara. Di solito colpisce persone immunodepresse, come malati di AIDS o da pazienti in attesa di trapianto. Gli agenti patogeni più frequentemente coinvolti sono Histoplasma capsulatum, Blastomyces, Cryptococcus neoformans, Pneumocystis carinii e Coccidioides immitis. Viene curata con gli antifungini.

Polmonite parassitaria

Una varietà di parassiti come vermi e protozoi può colpire i polmoni. Di solito entrano nel corpo attraverso il contatto diretto con la pelle, tramite ingestione o per mezzo di un insetto vettore. Nel mondo occidentale è molto rara. Fra i parassiti, i più coinvolti sono il Toxoplasma gondii, lo Strongyloides stercoralis, l’Ascaris lumbricoides, e il Plasmodium malariae. Fra le più comuni polmoniti parassitarie vanno ricordate quelle da vermi intestinali, che provocano le polmoniti elmintiche.

Polmonite ab ingestis

La polmonite ab ingestis è causata dall’inalazione o dall’aspirazione di cibo, liquidi, vomito o saliva che vanno a finire nei polmoni.

Quali sono i sintomi?

Possono variare a seconda della condizione, dell’età e dello stato di salute del paziente. In generale si presenta con febbre elevata. A questo si aggiunge una generale spossatezza, tosse ed eventualmente dolore toracico e difficoltà a respirare. Nei pazienti più anziani, spesso, la febbre è assente.

Come si diagnostica la polmonite?

Si tiene principalmente conto della sintomatologia. Per avere una conferma è necessaria una radiografia toracica. Tuttavia, nel 10-15% dei casi neanche la radiografia basta, in quanto le lesioni possono non essere visibili. In questo caso l’esame che può sciogliere ogni dubbio è una Tac del torace.

Come si cura?

Gli antibiotici sono prescritti sia nei casi di polmonite batterica, sia in quelli di malattia virale, specie se il virus colpisce bambini piccoli, anziani o soggetti a rischio: i virus infatti possono aprire la strada ai batteri. In generale si opta per i beta-lattamici, come le cefalosporine, e per i macrolidi.

Si possono prescrivere anche i fluorochinoloni respiratori. In presenza di fattori di rischio o di germi resistenti si procede con gli antibiotici di seconda linea, che vengono somministrati a livello ospedaliero. Attenzione se si è in gravidanza: la somministrazione di antibiotici va valutata attentamente. In generale i primi tre mesi sono quelli più delicati: gli antibiotici potrebbero provocare modificazioni genetiche nel feto. I beta-lattamici sono comunque quelli meglio tollerati. Dopo i tre mesi i rischi si riducono e si può passare alla somministrazione anche di altri antibiotici.

Esiste un vaccino?

È possibile prevenire l’insorgenza di alcune forme di polmonite grazie alla somministrazione di due tipi di vaccino: il vaccino anti pneumococco coniugato 13-valente e il vaccino 23-valente. Il primo può essere somministrato ai bambini con tre iniezioni e agli adulti con una sola. Questo vaccino ha dimostrato in un ampio studio clinico di prevenire la polmonite. Il secondo vaccino è invece attivo nei confronti di 23 sierotipi di pneumococco e può essere utilizzato come richiamo.

Importante è anche il vaccino antinfluenzale, che permette di prevenire una delle complicanze più diffuse dell’influenza, che è appunto la polmonite.

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