Salute

Allergia ai farmaci: quali test fare

Sono soprattutto penicilline e cefalosporine a scatenare reazioni allergiche. Come comportarsi e quali medicinali alternativi usare

Tra i farmaci, sono soprattutto gli antibiotici betalattamici, ossia penicilline e cefalosporine, a scatenare l’allergia. «In realtà esistono quattro tipi diversi di forme allergiche», spiega Domenico Schiavino (puoi chiedergli un consulto), direttore del servizio di allergologia del Policlinico Gemelli di Roma. «Una forma, chiamata di tipo 1, ha lo stesso meccanismo d’azione delle allergie ai pollini. Un’altra (tipo 4) innesca, invece, reazioni simili a quelle delle allergie da contatto. Altre volte il farmaco dà il via a forme di autoaggressione, che portano alla distruzione di piastrine, globuli rossi e globuli bianchi (allergia di tipo 2). Infine, i globuli bianchi possono creare una serie di depositi con il farmaco (tipo 3), danneggiando i reni, il fegato, i polmoni oppure il cervello».

Sintomi

L’allergia di tipo 1 provoca effetti rapidi: orticaria diffusa, asma, gonfiori (pericolosi se si verificano in gola). Nei casi più gravi può portare allo shock anafilattico. La reazione di tipo 4 determina reazioni nell’arco di 6-48 ore: soprattutto dermatite pruriginosa. L’allergia di tipo 2 innesca, invece, emorragie e febbre alta. Alla reazione di tipo 3 seguono problemi renali, disturbi respiratori, problemi simili a quelli di piccoli ictus.

Gruppo San Donato

Pronto intervento

Se i sintomi sono acuti e violenti, bisogna andare subito al pronto soccorso. Altrimenti, si può ricorrere con maggiore tranquillità al medico di base.

Diagnosi

Esami cutanei (prick test) e del sangue (rast test e test di attivazione dei basofili) permettono in molti casi di scoprire la molecola responsabile dell’allergia.

Terapia

In genere si utilizzano farmaci antistaminici e cortisonici. Lo shock anafilattico, piuttosto raro, si cura con iniezioni di adrenalina e di altri medicinali antiallergici.

Farmaci

«Se i test permettono di identificare con precisione la molecola che ha scatenato l’allergia, lo specialista può individuare medicinali da usare in alternativa», spiega Gianenrico Senna, responsabile del servizio di allergologia dell’ospedale Maggiore di Verona. «Nel caso degli antibiotici, chi è allergico a penicilline e cefalosporine tollera, in genere, l’eritromicina, i chinolonici e gli aminoglicosidici».

Fattori di rischio

Non esiste una predisposizione familiare. L’uso frequente di antibiotici è un fattore predisponente.

 

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