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Biancheria colorata? Occhio al prurito intimo

L'intimo colorato o prodotto con filati sintetici potrebbe dare problemi a chi già soffre di allergie

Un prurito di quelli che tormenta e spinge le donne in farmacia in cerca di qualcosa che abbia ragione di quell’irritazione così fastidiosa. Sarà una candidosi? O una forma batterica? O un altro germe come il come il trichomonas vaginale? Avete mai pensato che potrebbe trattarsi del tipo di slip che indossate?

Occhio alla biancheria intima

Molte donne sottovalutano l’importanza che può avere il tipo di biancheria che si indossa. Infatti quella realizzata con filati sintetici o colorata potrebbe dare problemi a chi già soffre di allergie.
«Alcuni colori, come il rosso e il nero, possono contenere nichel a cui molte donne sono allergiche. Oltre ai tessuti sintetici anche la forma degli slip può dare irritazione», suggerisce Filippo Murina, responsabile del servizio di patologia del tratto genitale inferiore dell’ospedale Buzzi di Milano (puoi chiedergli un consulto qui).

Gruppo San Donato

Cosa deve fare chi è allergico al nichel

Chi soffre di allergia al nichel (scopri qui di cosa si tratta) quindi dovrebbe evitare di indossare dell’intimo colorato, ma optare per quello bianco e in fibre naturali come il cotone. Un consiglio, quello delle fibre naturali e bianche, che è va bene anche per tutte le donne che spesso soffrono di prurito alla zona genitale.

Se il prurito è frequente

Il prurito nelle parti intime non va mai trascurato. Certo, ci sono situazioni che possono risolversi da sole senza conseguenze, per esempio quando un indumento troppo stretto o il caldo eccessivo finiscono con lo scatenare un lieve pizzicore. Ma se il prurito non passa nel giro di pochi giorni, se lo si cura male senza rivolgersi al ginecologo per capire qual è la causa, se persiste a lungo e peggiora, possono esserci conseguenze.

Le conseguenze 

«Un persistere del disturbo può portare alla cronicizzazione del problema e a situazioni che poi sono più complesse e difficili da gestire», avverte Murina. «Per esempio una micosi come la candida che tende a ripetersi, che viene automedicata o non trattata nel modo corretto, può far evolvere l’infezione in un processo di ipersensibilità delle terminazioni nervose, per cui la donna ha un prurito ciclico che sfocia poi in irritazione e dolore al rapporto. Questa situazione è tra le cause più frequenti di vulvodinia». Per saperne di più su questa patologia di cui si stima che il 10% delle donne, nel corso della vita, sperimenti i sintomi, potete consultare il sito www.curarelavulvodinia.it o il nostro approfondimento.

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