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19 maggio 2016 – Paura del burro? Fa meno male di quanto si creda

Da alcuni anni il suo ruolo nella nostra dieta sta venendo rivalutato: ecco perché

Dopo anni da nemico pubblico numero uno della nostra salute, il burro sta vivendo un periodo di rivalutazione, soprattutto negli Stati Uniti, anche se l’elevato contenuto in grassi, lo fanno comunque rimanere tra gli alimenti maggiormente sotto osservazione.

Un imponente studio dell’Università di Cambridge, pubblicato su Annals of internal medicine, ha analizzato 72 ricerche che mettevano sotto osservazione gli effetti del burro e che hanno coinvolto più di 500.000 persone. I risultati di questo studio sostengono che non ci siano evidenze scientifiche che i grassi saturi, di cui è ricco il burro, aumentino il rischio di malattie cardiovascolari. Ma c’è di più: i ricercatori hanno evidenziato che una mancanza di grassi saturi potrebbe addirittura essere dannosa.

Gruppo San Donato

I veri responsabili delle malattie cardiovascolari sono – secondo i ricercatori di Cambridge – principalmente i carboidrati e gli zuccheri. Sarebbero loro a danneggiare il cuore e l’apparato cardiocircolatorio perché contengono più particelle che possono ostruire le arterie di quanto non facciano i grassi, saturi o insaturi.

Un altro studio, risalente al 2010 e pubblicato sull’American Journal for Clinical Nutrition aveva pubblicato un’indagine sui grassi, concludendo anche in questo caso che non ci sono evidenze scientifiche convincenti sul fatto che i grassi saturi causino problemi cardiaci. Né che il consumo di grassi saturi causi l’obesità.

Se è un dato di fatto imprescindibile che l’olio extravergine di oliva vada assolutamente preferito, gli esperti ricordano che il burro è ricco di vitamine come la A, la K e la E, ma soprattutto è tra i pochissimi alimenti che contengono la preziosa vitamina D, fondamentale per la salute delle nostre ossa e per il nostro sistema immunitario.

Il consiglio? Meglio un po’ di burro crudo su una fetta di pane integrale rispetto a molti prodotti industriali definiti light o senza grassi, che a volte per poter essere graditi ai nostri palati sono pieni di zuccheri.

Francesco Bianco

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