Sessualità

Car flashing? Guardare e lasciarsi guardare oltre il voyerismo

Eh già... una volta in macchina ci si “sfriculìava” romanticamente o con la tipa o con il tipo in luoghi molto appartati o al massimo seduti comodamente dentro la propria autovettura davanti a un porno in maxi-schermo nei famosi drive-in in mezzo a tante altre persone che probabilmente facevano lo stesso, e non ci si faceva neanche troppo caso. Oggi invece le cose sono assai cambiate, diciamo che noi sessuologi oltre a interessarci delle fantasie che spingono l’eros verso posti più impensabili, ci interroghiamo anche su quali sono le relazioni che si creano tra l’individuo e la sua fantasia.

Eh già… una volta in macchina ci si “sfriculìava” romanticamente o con la tipa o con il tipo in luoghi molto appartati o al massimo seduti comodamente dentro la propria autovettura davanti a un porno in maxi-schermo nei famosi drive-in in mezzo a tante altre persone che probabilmente facevano lo stesso, e non ci si faceva neanche troppo caso. Oggi invece le cose sono assai cambiate, diciamo che noi sessuologi oltre a interessarci delle fantasie che spingono l’eros verso posti più impensabili, ci interroghiamo anche su quali sono le relazioni che si creano tra l’individuo e la sua fantasia.

La fantasia all’ultima moda? Il “car-flashing”. E che cos’è? Se si interroga Google non si ottiene risposta. Ma noi che siamo molto più urbani di quanto google pensi, abbiamo compreso che questo fenomeno dai tratti prettamente voyeuristici consiste nell’eccitamento singolo o di gruppo rigorosamente in macchina, fermi o in moto, in cui si fanno veri e propri contest di strip, maschi contro femmine e si raggiunge il piacere attraverso un solo senso: “la vista”.

Gruppo San Donato

Il Car-flashing è prêt-à-porter si fa su qualsiasi mezzo purché in movimento: treni, bus, auto, moto, persino in aereo… e forse anche in bici. Occhio a non farsi sorprendere!

Anja Verrigni, studentessa del corso di laurea in Psicologia della Devianza e Sessuologia indirizzo Sessuologia dell’Università degli Studi dell’Aquila (coordinatore: prof.Emmanuele A. Jannini.

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