Disabili

L’abbazia di Chiaravalle abbraccia i disabili

Dista veramente pochi chilometri dalla caotica città di Milano, eppure giungendo all’abbazia di Chiaravalle con il suo convento di monaci cistercensi ci si sente proiettati in un altro mondo. Già il percorso per raggiungere il borgo, fatto di strade piccole che attraversano la zona agricola del Parco Sud di Milano, preparano a una discesa in un luogo fatto di rituali antichi, di tempo che scorre lentamente, senza fretta. Un posto dove ci si sente accolti, le barriere architettoniche sono poche. E si respira serenità mentre si attraversa il chiostro o si visita la chiesa affrescata. Oppure si ammira, prima da lontano e poi da sotto, la Ciribiaccola, la torre campanaria dalla forma particolare a gradoni, fatta di mattoni rossi su cui spiccano le 80 colonnine bianche.

Unica pecca, un montascale non funzionante (che strano quegli aggeggi non funzionano quasi mai, soprattutto se sono all’esterno delle strutture). Condurrebbe alla parte superiore dell’antico mulino dove si possono ammirare gli ingranaggi e i movimenti della grande ruota ad acqua che faceva muovere le macine. Poco male, al posto della visita, ci si può rilassare nel giardino dei Semplici, orto dove i monaci coltivano ancora le erbe officinali.

Gruppo San Donato

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