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Intertrigine, gli arrossamenti nelle pieghe della pelle

Cosa causa l'intertrigine? Quali zone del corpo può colpire? Come si previene? Quali indumenti è meglio indossare? Come si cura? Tutte le risposte del nostro esperto

L’intertrigine è un’infiammazione generica a livello di una piega del nostro corpo. Ci sono le intertrigini ascellari, inguinali, interglutee, perianali. È il tipico arrossamento che colpisce molte persone, spesso anche gli sportivi.

Cause dell’intertrigine

«Le cause possono essere le più varie» spiega Luigi Naldi, dermatologo agli Ospedali Riuniti di Bergamo e presidente del Centro Studi Gised (Puoi chiedergli un consulto qui). «Si tratta di un’infiammazione che ha facilità di mantenersi nel tempo una volta che è avviata – spiega Naldi – perché l’ambiente caldo-umido che c’è tra le pieghe facilita la macerazione, l’umidità e la crescita di batteri e di lieviti come la candida. Non sono batteri particolarmente aggressivi, sono quelli che troviamo generalmente sulla pelle, ma tra le pieghe riescono a proliferare. Anche la candida è quasi sempre presente nel corpo e in quelle aree trova un habitat ideale».

Gruppo San Donato

Sintomi dell’intertrigine

Il sintomo principale è la pelle arrossata. Spesso la zona è umida e gli strati superficiali sono macerati. Ci può essere prurito.

Fattori di rischio

«Anche i fattori di rischio sono molti. Tra i più importanti il sovrappeso, la scarsa igiene, il sudore, indossare biancheria intima o abiti in tessuti sintetici e sfregamento dovuto o al peso eccessivo o all’intensa attività fisica».

L’intertrigine si può prevenire?

«Innanzitutto combattere il sovrappeso e l’obesità. Poi è essenziale facilitare la ventilazione delle zone più colpite. Usare abiti – spiega Naldi – che non siano troppo stretti e che siano in tessuti naturali. Ci sono tessuti particolari che contengono particelle di argento e seta. L’argento è antisettico e la seta riduce l’attrito. Ci sono anche linee di tessuti di teflon, che hanno la caratteristica di raffreddare la superficie e l’attrito. Il teflon è lo stesso delle pentole».

«Mantenere asciutta la pelle, cercare di evitare il caldo il più possibile. Cambiare spesso gli indumenti, evitare anche l’attività fisica troppo intensa. Se non riusciamo a rinunciarci utilizziamo tessuti tecnici.

Attenzione alle acque con molto calcare

«Quando ci facciamo la doccia dobbiamo stare attenti che l’acqua non sia tanto calcarea. I detergenti migliori sono quelli non saponosi. Asciugarsi molto bene anche usando il phon».

Come si cura l’intertrigine?

«Innanzitutto è bene identificare un’eventuale malattia sottostante: psoriasi, dermatite atopica o candidosi. Il trattamento di queste condizioni fa migliorare la situazione. Poi si possono usare creme antinfiammatorie, associate a un antisettico, a un antimicotico o a un antibatterico per periodi di tempo non lunghi, al massimo dieci giorni. Attenzione, perché se non stiamo attenti può presentarsi periodicamente: la cosa più importante è ridurre i fattori di rischio».

Francesco Bianco

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