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Morte in culla: gli “sleep sacks” potrebbero prevenirla

Si tratta di sacchi che, lasciando scoperte solo le braccia, evitano che il piccolo durante il sonno si giri a faccia in giù e rimanga intrappolato nelle coperte

La sindrome della morte improvvisa in culla (o SIDSSudden Infant Death Syndrome), conosciuta popolarmente anche come “morte bianca”, consiste in un decesso inaspettato di un bambino al di sotto dell’anno di vita, che avviene nel lettino dove viene adagiato per fare la nanna. Si tratta di un evento che colpisce un neonato apparentemente sano e che rimane inspiegato anche dopo gli esami post-mortem.

Alcuni fattori di rischio sono noti

Sebbene le cause delle morte bianche non siano ancora conosciute, esistono alcuni fattori di rischio che possono incidere sulle probabilità che questo drammatico evento si verifichi. Oltre ad anomalie nella zona cerebrale che controlla i ritmi di sonno e veglia e ai difetti nel sistema di regolazione dei ritmi cardiaci e respiratori, ancora oggetto di studio da parte dei ricercatori, anche la posizione e le modalità di adagio in culla giocano un ruolo fondamentale. Stando alle raccomandazioni promosse dal Ministero della Salute, infatti, ai genitori si suggerisce di far dormire il bambino a pancia in su, evitando di metterlo a pancia sotto o di fianco. Importante, poi, è coprire il piccolo con lenzuola e coperte che rimangano ben rimboccate ai piedi e di fianco: se la biancheria si sposta durante il sonno, infatti, potrebbe coprire il viso e la testa del neonato. Bisognerebbe evitare anche di utilizzare cuscini soffici (meglio farne a meno!), sui quali il volto del neonato potrebbe “affondare”. Clicca qui per conoscere tutte le regole.

Gruppo San Donato

Gli sleep sacks: un alleato di mamme e papà

Per evitare che il bambino si giri durante la nanna e che rimanga “intrappolato” nelle copertine sono stati realizzati gli sleep sacks, cioè dei sacchi senza maniche che contengono il corpo del piccolo fino alle spalle, lasciando libere e all’esterno le braccia. Ma quelli disponibili sono davvero sicuri e utili per prevenire la SIDS? Due studiose del Royal United Hospital di Bath hanno revisionato alcuni studi effettuati proprio sull’impatto di questi dispositivi sulla prevenzione delle morti bianche: i risultati, poi, sono stati inseriti nel lavoro Can infant sleeping bags be recommended by medical professionals as protection against sudden infant death syndrome? pubblicato su Archives of Disease in Childhood.

La revisione di diversi studi

Le ricercatrici hanno ripreso un vecchio studio olandese del 1998 che aveva dimostrato che gli sleep sacks riducevano il rischio di morte improvvisa in culla del 65%, soprattutto perché i bambini nei quali erano “infilati” avevano meno probabilità di girarsi a pancia in giù e di arrotolarsi nelle coperte. Anche uno studio inglese era giunto alla stessa conclusione ma gli esperti non erano stati in grado di affermare con certezza se il tasso di incidenza di SIDS fosse più basso grazie all’utilizzo di questi sacchi in cotone. Altre ricerche, condotte in Austria e in Mongolia, hanno dimostrato che gli sleep sacks tenevano al caldo i piccoli tanto quanto la biancheria tradizionale.

Le premesse sono buone

Sebbene gli studi condotti su questi innovativi dispositivi siano ancora troppo pochi, esistono comunque notevoli evidenze per cui gli sleep sacks sono sicuri e utili quando vengono utilizzati correttamente.

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