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Se i colori hanno suoni e odori: si tratta di sinestesia

Deriva da una lettura degli stimoli sensoriali meno rigida, spiega uno studio australiano. Ancora misteriosi i meccanismi nel cervello che la scatenano

Si potrebbe considerare come una contaminazione dei cinque sensi, di fatto però non è chiaro che cosa accada nel cervello di chi, di fronte a un colore, riesce anche a sentire odori, suoni e percepire delle forme dettagliate. La sinestesia, ad oggi, resta ancora un mistero. Nel tentativo di svelarlo un team di ricercatori della Australian National University ha condotto una serie di analisi su persone sinestetiche, cercando di risalire alla natura delle connessioni tra diverse aree cerebrali che, stando alle ipotesi più accreditate, sarebbero diverse in questi individui. E diverse sono anche le manifestazioni della sinestesia. «Una persona ha riportato che gli odori hanno una certa forma», spiega Stephanie Goodhew, coordinatrice dell’indagine pubblicata sulla rivista Consciousness and Cognition. «Per esempio l’odore dell’aria fresca è rettangolare, il caffè è una nuvola rotondeggiante e le persone possono ‘odorare’ di rotondo o di quadrato». Alcuni individui associano alle forme dei suoni, altri ancora osservando un colore riescono a sentirne in bocca il gusto.

Ma cosa succede nel cervello? La chiave, suggeriscono gli psicologi australiani, è nel ponte immaginario che mette in comunicazione l’area preposta al linguaggio e quella in cui sono elaborate forme e colori. Nello studio, infatti, è stato osservato che i sinestetici presentano anche una maggiore capacità di collegare tra loro parole e concetti rispetto alle altre persone. Finora si era sempre ipotizzato che chi convive con questa bizzarra condizione avesse «un modo di pensare più concreto che non enfatizza la relazione concettuale tra diversi stimoli» e «una capacità di accoppiare tra loro le esperienze sensoriali in modo rigido», puntualizza la ricercatrice. Dai risultati è emerso che è l’esatto opposto. Per quanto la sinestesia sia un enigma da risolvere, non è una condizione rara: stando agli esperti australiani interesserebbe una persona su cento.

Gruppo San Donato

 

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