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La pillola dei 5 giorni dopo: via libera del Consiglio superiore sanità

Primo sì da parte del Consiglio Superiore di Sanità per l'arrivo in Italia della cosiddetta pillola dei cinque giorni dopo. L'organo consultivo del ministro della Salute ha infatti espresso un parere favorevole, secondo quanto si è appreso, che ne vieterebbe l'utilizzo solo in caso di gravidanza accertata, essendo un farmaco per la «contraccezione di emergenza» e non per l'aborto. Per l'autorizzazione del medicinale è comunque necessario un via libera da parte dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

Primo sì da parte del Consiglio Superiore di Sanità per l’arrivo in Italia della cosiddetta pillola dei cinque giorni dopo. L’organo consultivo del ministro della Salute ha infatti espresso un parere favorevole, secondo quanto si è appreso, che ne vieterebbe l’utilizzo solo in caso di gravidanza accertata, essendo un farmaco per la «contraccezione di emergenza» e non per l’aborto. Per l’autorizzazione del medicinale è comunque necessario un via libera da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

Già approvata dall’autorità farmacologica europea (Emea) nel marzo 2009 e anche negli Stati Uniti, la pillola dei 5 giorni dopo è a base di ulipristal acetato. A differenza della pillola tradizionale, il nuovo farmaco, pur agendo con un meccanismo simile, può essere assunto fino a 5 giorni dopo il rapporto a rischio e secondo recenti studi non perde di efficacia per tutto il tempo in cui può essere somministrato. Attualmente è già in commercio in Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna. L’azienda che detiene il brevetto ha avanzato a gennaio 2010 anche all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) la richiesta per la commercializzazione.

Gruppo San Donato

La cosiddetta pillola dei 5 giorni dopo «non è abortiva» ma rappresenta un contraccettivo d’emergenza. Così il Consiglio superiore di sanità (Css), secondo quanto di apprende, ha risposto al ministro della Salute Ferruccio Fazio che, nella richiesta di parere avanzata all’organo consultivo, chiedeva proprio di chiarire se tale farmaco sia da considerarsi ad effetto contraccettivo o invece abortivo. Il Css si è dunque pronunciato affermando che la pillola dei 5 giorni dopo non ha effetto abortivo. Questo per un motivo preciso: l’aborto è infatti la rimozione dell’embrione già annidato in utero, cosa che avviene dopo il sesto/settimo giorno da un rapporto potenzialmente a rischio.

La nuova pillola è invece utilizzabile nei 5 giorni dopo il rapporto a rischio (successivamente non avrebbe effetto), prima dunque che si verifichi l’eventuale annidamento dell’embrione in utero. Inoltre, sempre secondo quanto si apprende, non sarebbe prevista dal Css alcuna limitazione d’uso a tale farmaco che, come gli altri prodotti di contraccezione d’emergenza, sarà venduto in farmacia.

Fonte Il Messaggaro

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