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Waist Training, il corsetto di cui le donne (non) avevano bisogno

Le foto condivise sui social dalle sorelle Kardashian riportano in auge il vitino stretto, ma la Gran Bretagna pensa a uno stop ai messaggi promozionali che sponsorizzano il corsetto

Icone curvy per eccellenza, le sorelle Kardashian in questi giorni stanno riportando in auge il corsetto modellante. Una vita strettissima e curve sinuose sono le immagini rilanciate sui social network da Kim, Khloé e Kylie mentre indossano il Waist Training, un bustino elasticizzato in latex senza lacci ma con stecche rigide. Da molto tempo sul mercato, il corsetto in questione sembra vivere una nuova ondata di popolarità proprio grazie alle foto delle Kardashian.

Kardashian con corsetto Waist trainer

La misura da acquistare sarebbe tra i 4 o 6 centimetri più piccolo del nostro girovita, cosicché il Waist Training porterebbe a una restrizione in poche settimane con una trasformazione del corpo, che può avvenire più o meno velocemente a seconda di come viene usato. Troppo bello e facile per essere vero? In Gran Bretagna la pubblicità del Velform Mini Waist (un corsetto molto simile a quello delle sorelle Kardashian) è stata condannata dall’ASA, l’Autorità che vigila sulla pubblicità, perché giudicata irresponsabile. Mostrando immagini di donne strizzate nei corsetti per apparire più magre e sexy, lo spot televisivo è stato accusato di incoraggiare una percezione del corpo scorretta e poco salutare. Particolarmente pericoloso – sempre secondo l’ASA – instillare nelle donne il concetto che si è belle solo se si ha un vitino da vespa.

Gruppo San Donato

Per capire gli aspetti del Waist Training, abbiamo parlato con la professoressa Elena Martinelli, associato di teoria, tecnica e didattica dell’educazione motoria preventiva e compensativa nel corso di laurea in Scienze Motorie dell’Università degli Studi di Firenze.

Secondo la dottoressa «Il modellamento del girovita si ottiene attraverso l’uso della muscolatura addominale nel suo insieme e in particolare dei muscoli  trasverso dell’addome e quadrati dei lombi. Se voglio avere un ottimo girovita devo attivare questi gruppi muscolari con regolarità. Le persone non si dovrebbero abbandonare passivamente a un corsetto “estetico”.  È importante che ci sia un lavoro attivo anche da parte della persona, come succede con i corsetti curativi. Quello semi-rigido lombare utilizzato per il mal di schiena, per esempio, permette alle persone di rimanere attive e, nello stesso tempo, le educa a mantenere una postura corretta abbinando specifici esercizi del metodo C.A.MO.®».

L’aspetto più importante nell’indossare un corsetto dunque riguarda le indicazioni di utilizzo. A questo proposito il sito web del Waist Training dà specifiche regole da seguire. Se proprio non potete fare a meno di indossare un corsetto per avere un girovita da star per una serata speciale, prima assicuratevi di entrarci senza che faccia male. Secondo l’esperta di Ok, però, l’uso costante del corsetto sul lungo periodo può portare a “condizionamenti posturali”.

«L’uso del corsetto a fini estetici rientra chiaramente in un discorso di massima e buon senso. Quello preso in esame è un tutore molto esteso che, indipendentemente dal fatto che stringendo l’addome fa mangiare di meno (e questo per alcuni può essere considerato un buon motivo) d’altro canto crea “dipendenza”, nel senso che portandolo per mesi senza un adeguato allenamento muscolare, la muscolatura addominale e quella posteriore perdono forza e così la loro funzione di sostegno, con gravi pericoli per la schiena».

Tra tutti gli escamotage che la società offre per dimagrire o, almeno, per apparire più snelle, quello del Waist Training sembra essere un metodo rapido, ma fin troppo ingannevole e povero di indicazioni scientifiche. «Questo tipo di corsetto a soli fini estetici ha ora successo come lo ha avuto qualche anno fa la ginnastica passiva, che muoveva i segmenti ossei e gli arti senza attivazione volontaria né tanto meno attenzione e concentrazione. Il fatto è che la gente si sta man mano impigrendo» spiega la professoressa Martinelli, ma niente può sostituirsi ad una regime alimentare idoneo, una camminata a passo veloce e qualche addominale in più.

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