Salute

Varicocele: come riconoscerlo e quando andare dall’andrologo?

Si tratta di una patologia dell'apparato genitale maschile, che colpisce frequentemente il testicolo sinistro e spesso interessa i ragazzi in pieno sviluppo puberale

Il varicocele è una patologia dell’apparato genitale maschile, caratterizzata dall’ingrossamento delle vene che si trovano nella sacca, lo scroto, che racchiude i testicoli. Questa problematica interessa prevalentemente tra il 10 e il 20% della popolazione maschile. Interessa prevalentemente il testicolo sinistro, per una questione di conformazione anatomica dei vasi sanguigni. Spesso si manifesta tra gli 11 e i 16 anni, nell’epoca dello sviluppo puberale. Nella maggior parte dei casi è asintomatico.

I sintomi del varicocele

«Generalmente il varicocele non si manifesta attraverso sintomi. Solo nei casi più avanzati può essere presente un senso di peso, o di indolenzimento. Comunque non ci si può basare sui sintomi per individuarlo». Carlo Foresta è professore di Endocrinologia presso l’Unità Operativa Complessa di Andrologia e Medicina della Riproduzione presso l’Università di Padova.

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Quando bisogna andare dall’andrologo

A quale età è consigliata la prima visita andrologica? «Se non ci sono fattori di rischio prima dell’adolescenza, la prima visita andrologica può essere fatta tranquillamente a 17-18 anni, insieme a un esame del liquido seminale». Il fattore di rischio più importante è rappresentato dalle malattie che alterano lo sviluppo.

Perché gli uomini temono l’andrologo?

Sono ancora molti gli uomini che si accorgono di soffrire di varicocele in stadio avanzato. Questo perché i ragazzi non sono sensibili all’importanza di andare a fare visite di controllo dall’andrologo a partire dall’adolescenza. Cosa che invece avviene tra le donne per quanto riguarda la ginecologa. Persino i genitori non spingono i figli maschi a farsi controllare. In genere, tra l’altro, non è il padre, come dovrebbe essere normale ad accompagnarlo, ma la madre. «Dalle nostre indagini epidemiologiche, emerge che tra i 18 e i 20 anni la percentuale di giovani che sono stati visti da un andrologo gira intorno al 9-10 per cento. Nella stessa fascia di età, invece, il 90% delle ragazze è già stata almeno una volta dalla ginecologa».

Che impatto ha il varicocele sulla fertilità?

Gli uomini sono terrorizzati dal varicocele perché lo associano automaticamente all’infertilità. Per quanto però questo disturbo sia nemico della fertilità maschile, avere il varicocele non significa per forza avere problemi riproduttivi. «È presente nel 20% degli uomini. Le cause di infertilità maschile non riguardano il 20% degli uomini. Quindi il varicocele non è direttamente collegato a problemi di fertilità. È però vero che il varicocele può alterare il testicolo, quindi una parte dei pazienti ha difficoltà riproduttiva». Questo disturbo crea un aumento di temperatura e anche una riduzione dell’ossigenazione del testicolo. Il sangue circola male e il testicolo, che è costituito da tessuti a rapida replicazione cellulare, può essere danneggiato anche in maniera permanente.

Quando può insorgere il varicocele?

La maggior parte dei casi di varicocele idiopatico insorge durante l’adolescenza, a 16-18 anni, «quando l’organismo si sviluppa anche in altezza e si possono verificare delle anomalie tra lo sviluppo del fisico e quello delle vene. Se, invece, il varicocele insorge più tardi, può essere espressione di altre situazioni che ostacolano il deflusso venoso».

Quali sono i fattori di rischio?

Ci sono stili di vita che possono contribuire all’insorgenza del varicocele? Esistono fattori di rischio? «Non proprio. Possono però esserlo tutte quelle patologie che ostacolano il deflusso venoso, come ad esempio il sollevamento pesi. Tuttavia, non si può fare prevenzione, perché il varicocele può insorgere indipendentemente da tutto».

Cosa non fare se si ha il varicocele

Chi ha già il varicocele dovrebbe seguire degli accorgimenti, ovvero evitare di aggiungere altri fattori di rischio, che potrebbero aggravare l’influenza negativa del varicocele sulla riproduzione. «Se una persona ha il varicocele ed è obesa, fuma e ha una vita sedentaria, non fa che aumentare il rischio di alterazione della produzione di spermatozoi».

Quale abbigliamento bisogna evitare

Evitare anche un abbigliamento troppo stretto e certi sport, come il sollevamento pesi, è una buona idea. «Questa attività fisica, durante la fase di maggior sforzo, rallenta il sangue a livello del testicolo. Non consiglierei questo tipo di sport a un ragazzo che soffre di varicocele perché, successivamente, potrebbe causare una maggiore espressione clinica del varicocele».

Come si cura il varicocele?

  • Chirurgia. La legatura chirurgica prevede, in anestesia generale, un’incisione a livello inguinale e successivamente la chiusura dei rami venosi dilatati. L’intervento non richiede ospedalizzazione e si può anche realizzare in laparoscopia.
  • Scleroembolizzazione. Si tratta di una tecnica di radiologia interventistica che consiste nell’iniettare nelle vene dilatate un liquido che le occlude. A differenza del trattamento chirurgico, si pratica in anestesia locale. Le recidive si verificano soprattutto nei gradi più avanzati di varicocele e si manifestano nel 3-5 per cento dei casi.

Quando si interviene

Prima di intervenire con una delle due terapie, lo specialista deve fare delle valutazioni specifiche. «Innanzitutto va considerata l’età: se si tratta di un giovane senza disturbi fisici con una spermatogenesi normale, non è necessario l’intervento. Si interviene quando c’è un’alterazione dei parametri seminali, quando c’è una riduzione importante del volume del testicolo oppure quando gli ormoni che regolano il funzionamento del testicolo sono alterati. Se non c’è nulla di tutto questo, non è necessario intervenire, basta che il paziente si faccia vedere periodicamente».

Bisogna fare l’autopalpazione

Per l’individuazione del tumore al testicolo, gli esperti consigliano l’autopalpazione (ecco come si fa), una pratica che permette di sentire un aumento di volume, un gonfiore o un senso di pesantezza dell’organo. L’autopalpazione può essere di aiuto anche per individuare il varicocele? «Se è molto grande, quindi di quarto grado, anche una mano non esperta può rendersi conto della differenza di volume tra testicolo sinistro e destro. In altri casi – conclude l’esperto – solo la palpazione di uno specialista è in grado di fare una valutazione corretta».

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