Una birra al giorno può proteggere dagli attacchi cardiaci. E’ la conclusione che emerge da documento di consenso internazionale, pubblicato su Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases, che porta anche la firma di un team di ricercatori italiani di Neuromed-Istituto Neurologico Mediterraneo. Nel documento, che valuta il consumo moderato di birra su salute e malattie, vengono esaminati 150 studi precedenti. I risultati? Per non avere conseguenze negative sulla salute un uomo può bere fino a due lattine di birra, quindi 660 ml, mentre una donna si deve limitare a una.
Gli esperti sostengono che a queste dosi la birra ha le stesse caratteristiche protettive sul cuore che ha il vino rosso. Il contenuto alcolico fa crescere i livelli di colesterolo buono, riducendo il rischio di malattie cardiache, se associato a livelli di colesterolo “cattivo” e trigliceridi nella norma.
Nel documento si sottolinea che a dosi più alte, l’alcol danneggia gravemente gli organi del nostro corpo.
Nonostante la solidità dei dati pubblicati, il mondo scientifico chiede di utilizzare il principio di cautela per quanto riguarda il fatto di consigliare di bere alcolici. Serve cautela nel dare questo tipo si informazioni perché insinuare tra i giovani e le persone avvezze al vizio di bere la notizia che gli alcolici possono essere utili alla salute, può essere molto pericoloso.
Solo nel gennaio scorso la Gran Bretagna ha rivisto le linee guida in tema di consumo di alcol. Partendo dal presupposto che non c’è ragione per bere alcolici, la sanità inglese stabiliva il limite di circa sei pinte a settimana di birra, come limite massimo, un po’ di meno di quello suggerito dal documento di consenso.
Comunque gli esperti chiedono di usare il buon senso e principalmente di evitare di bere tutti i giorni, in modo da lasciare tempo a reni e fegato di “depurarsi”.
Francesco Bianco
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