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Tumori: scoperto un meccanismo biologico che ne arresta la crescita

Un team di ricercatori italiani ha capito cosa innesca il cancro e in che modo si può bloccare

Esiste un meccanismo biologico che, nel caso in cui dovesse andare “in tilt”, potrebbe innescare la miccia del cancro. Questo processo, che permette alle cellule tumorali di replicarsi all’infinito, viene attuato dai lisosomi, cioè degli organelli cellulari coinvolti anche in un ampio gruppo di malattie genetiche rare. Si tratta di una scoperta clamorosa, messa a punto da un gruppo di ricercatori italiani e pubblicata sulla rivista Science, che potrebbe davvero suggerire nuove strategie per la cura dei tumori.

Cosa sono i lisosomi

I lisosomi sono degli organuli cellulari che gestiscono un sistema anti-spreco, che ha lo scopo di neutralizzare le sostanze di scarto attraverso degli enzimi. Studiando il funzionamento di queste vescicole, i ricercatori guidati da Andrea Ballabio, direttore del Tigem-Istituto Telethon di Genetica e Medicina di Napoli, in collaborazione con i colleghi dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, hanno scoperto che, quando si inceppa a causa di un difetto, questo meccanismo è in grado di promuovere la crescita tumorale.

Gruppo San Donato

Perché il meccanismo anti-spreco è utile?

Come suggeriscono i ricercatori stessi, i lisosomi funzionano «come veri e propri termovalorizzatori, degradando le molecole già utilizzate e ormai inutili per ricavarne energia. Questo è particolarmente utile in assenza di nutrienti e nella risposta all’esercizio fisico prolungato, quando cioè ci sono poche risorse a disposizione e l’organismo sfrutta le proprie riserve endogene di energia. In presenza di cibo, invece, questa via metabolica viene normalmente silenziata».

E se il meccanismo va in tilt?

Il meccanismo anti-spreco è utile, ma se si inceppa può creare numerosi problemi, tra i quali l’induzione di alcune malattie genetiche rare. Questo sistema dovrebbe alternare momenti di attivazione ad altri di pausa. Tuttavia, in alcuni casi, il processo rimane sempre attivo, facendo da interruttore per il cancro. Si è scoperto, infatti, che «diversi tipi di cellule tumorali (melanoma, tumore del rene e del pancreas) sono in grado di replicarsi in modo indiscriminato proprio perché questo sistema di regolazione anti-spreco è sempre attivo».

Una scoperta che apre a nuove strade

Lo studio, finanziato da Fondazione Telethon con un contributo dell’Airc-Associazione italiana per la ricerca sul cancro, suggerisce che l’inibizione di questo meccanismo possa bloccare la crescita tumorale, aprendo a nuove strategie per le terapie oncologiche.

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