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Si può far crescere un figlio solo con la dieta vegana?

Una bambina ricoverata in gravissime condizioni perché seguiva un'alimentazione esclusivamente vegetale. Si può escludere dal cibo dei più piccoli alimenti di derivazione animale? Il parere di Graziano Barera, primario di neonatologia e pediatria del San Raffaele di Milano

Un bimbo ricoverato a Nuoro dopo che i genitori lo alimentavano solo con una dieta vegana. Le prime informazioni parlano di una situazione di grave sottopeso, di movimenti rallentati, di una scarsa reattività e di un livello di emoglobina estremamente basso. La causa? Una dieta vegana inadeguata. Si può crescere un figlio vegano?

I suoi genitori sono entrambi vegani e hanno deciso che anche la loro piccola dovesse crescere senza mangiare alimenti di origine animali. È il terzo caso in pochi mesi di un bambino ricoverato in condizioni gravi a causa di una scorretta alimentazione a base esclusivamente vegetale.

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Senza voler giudicare qualsiasi scelta etica, è possibile crescere un bambino con una dieta vegana? «Vitamina B12, zinco, acido folico, ferro: sono queste le carenze tipiche di chi segue una dieta vegana» spiega il dottor Graziano Barera, primario di neonatologia e pediatria all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.

«È una dieta sempre più diffusa. La tendenza è quella di abbracciare questo tipo di alimentazione mossi da principi etici ideologici – spiega Barera – che però non tengono conto degli aspetti pratici che questi comportamenti alimentari devono prendere in considerazione».

«La dieta vegetariana se ben condotta – continua Barera – è compatibile con un ottimo stato di salute, quella vegana in quanto assolutamente priva di ogni fonte di origine animale ha carenze evidenti, perché queste sostanze fondamentali provengono solo dal mondo animale».

Crescere un figlio vegano: quali sono le sostanze più difficili da trovare in una dieta vegana?

Da un punto di vista proteico va detto che quelle animali sono assolutamente più appropriate, perché alcuni amminoacidi essenziali si trovano con molta fatica nel mondo vegetale e quindi comportano l’assunzione di una dieta che dev’essere capace di coprire queste proteine essenziali. Vitamina B12, zinco, acido folico, ferro si trovano quasi esclusivamente in una dieta onnivora.

Crescere un figlio vegano: perché la vitamina B12 è così importante per il nostro organismo?

Perché entra in processi di carattere metabolico fondamentali per lo sviluppo e il mantenimento di funzioni necessarie per la vita, di carattere neurologico ed ematologico. È fondamentale per la produzione e sintesi di globuli rossi e per il mantenimento delle funzioni neurologiche. Se manca si ha anemia perniciosa nella quale la produzione di emoglobina e di globuli rossi è carente con gravi problemi.

La situazione può essere recuperata?

I problemi ematologici si recuperano molto bene, quelli neurologici non sempre. Il rischio è che alcuni deficit possano rimanere a distanza, specie in un bambino.

Come medico consiglierebbe a una donna di crescere un figlio vegano?

La persona che si avvicina alla dieta vegana è fortemente motivata da elementi non scientifici, ma mossa da spirito tra l’etico e il filosofico, quindi diventa molto difficile farle cambiare idea. Dirle di cambiare dieta significa non aiutare la paziente. La cosa prudente che deve fare il pediatra è quella di indirizzarla a un uso consapevole della dieta vegana, dando il consiglio di accedere già nella fase della gravidanza a un nutrizionista in modo da non dare già deficit al feto. Dovrà assumere calcio, ferro, vitamina B12 e acido folico. Dopodiché questo supporto andrà mantenuto durante l’allattamento, perché possa allattare il bambino senza carenze alimentari. Se non allatta ci sono latti per neonati di origine vegetale.
Successivamente dovrà concordare con il pediatra la dieta giusta per il bambino ed essere seguita dal medico durante tutto lo sviluppo del proprio figlio.

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