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Primo trapianto di pene negli Usa da donatore deceduto

Tra qualche settimana dovrebbe tornare a fare pipì normalmente. La funzionalità sessuale dovrebbe riprendere tra qualche mese

Per la prima volta è stata effettuato un trapianto di pene da un donatore deceduto. Thomas Manning, 64 anni, bancario di Halifax nel Massachuessets, è stato sottoposto a una complessa operazione durata 15 ore lo scorso 8 maggio. Il suo organo sessuale era stato rimosso a causa di un tumore. L’intervento è stato eseguito al Massachusetts General Hospital di Boston. Sono stati impegnati dodici chirurghi e 30 tra infermieri e paramedici.

«Voglio tornare a essere quello che ero – ha spiegato Maanning in un’intervista concessa ai media americani nella sua camera di ospedale. L’uomo ha deciso di parlare apertamente con la stampa per aiutare chi è nelle sue stesse condizioni. «Non dobbiamo nasconderci, il pene è un organo come gli altri» ha raccontato.

Gruppo San Donato

Se tutto andrà come previsto, Manning potrà tornare a fare pipì normalmente entro poche settimane, mentre per la funzionalità sessuale occorrerà attendere qualche mese.

«Siamo cautamente ottimisti – spiega il dottor Curtis Cetrulo, medico di chirurgia ricostruttiva che ha coordinato l’operazione. L’intervento sperimentale fa parte di un programma di ricerca che ha come obiettivo quello di aiutare chi ha avuto danni al pene durante le guerre o dopo un tumore.

Un altro paziente che ha perso il pene in un incidente stradale sarà il prossimo a essere sottoposto a trapianto, appena ci sarà un donatore disponibile.

Sono però i veterani la priorità di questo programma negli Stati Uniti, perché i tassi di suicidio sono straordinariamente alti nei soldati che hanno riportato danni alla zona genitale.

L’équipe del dottor Cetrulo sta lavorando per minimizzare la necessità di somministrare farmaci anti rigetto. Questo punto è cruciale per i veterani, perché essendo giovani rischiano gravi effetti collaterali soprattutto ai reni se devono prendere farmaci per decenni.

Al Massachussetts General Hospital si sono preparati per tre anni per il trapianto di pene. Al momento si è deciso di riservare questo intervento solo a chi ha perso il pene per un incidente o per un tumore, escludendo i transgender, ovvero donne che vogliono diventare uomini.

Il cancro al pene è un tumore raro, ma particolarmente aggressivo. Spesso i medici non possono fare altro che procedere alla penectomia totale o parziale, con gravi ripercussioni psicologiche. La vita sessuale sparisce e bisogna sedersi per fare pipì.

Francesco Bianco

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