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Con la nebbia i camini inquinano ancora di più

La combustione della legna causa il 50% delle temutissime polveri sottili. L'effetto aumenta con le particelle di vapore tipiche delle giornate nebbiose

Il camino acceso nel salotto di casa mantiene intatto il suo fascino, ma la combustione della legna usata per il riscaldamento domestico fa innalzare le polveri sottili, vere e proprie particelle killer per la nostra salute.

Ora una ricerca dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche dimostra che questa combustione ne produce di più se c’è nebbia. Questo a causa del ruolo svolto dalle particelle umide in cui avvengono i processi chimico fisici di trasformazione delle emissioni.

Gruppo San Donato

Alla ricerca, che è stata pubblicata sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences, hanno partecipato Aerodyne Research Inc., Università di Ferrara e l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia (Arpae) dell’Emilia-Romagna.

«Le polveri sottili, o aerosol atmosferico, costituiscono una minaccia per la salute umana: in Italia sono responsabili di una riduzione di più di un anno dell’aspettativa di vita, mentre in Europa causano più di 300 mila morti l’anno» spiega Stefania Gilardoni dell’Isac-Cnr, tra gli autori dello studio. «L’aerosol organico costituisce più del 50% delle polveri sottili: è quindi un fattore decisivo per la qualità dell’aria e per il clima».

«Questo lavoro mostra che, in presenza di umidità e nebbia nell’atmosfera, le reazioni chimiche che coinvolgono le emissioni della combustione della legna aumentano la produzione di aerosol organico secondario e, dunque, la concentrazione di polveri sottili nell’aria» aggiunge Stefania Gilardoni. «Si spiega così l’alto livello di aerosol organico secondario in inverno. La presenza di umidità in atmosfera aumenta inoltre la capacità dell’aerosol prodotto dalla combustione di assorbire la radiazione solare e ciò porta a un aumento del riscaldamento dell’atmosfera, influendo sul cambiamento climatico e contribuendo all’innalzamento delle temperature. Le conoscenze acquisite grazie a questo studio sono quindi importanti anche perché forniscono indicazioni utili per lo sviluppo di politiche ambientali più efficaci».

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