Salute

Gotta: vero o falso?

La malattia reumatica colpisce i cani a chiazze bianconere? E ne soffrono di più i grandi amatori? Le risposte della scienza

La gotta, malatti a lungo dimenticata ma in aumento (leggi), ha colpito molti personaggi illustri: Alessandro Magno, Giulio Cesare, Carlo Magno, Voltaire, Newton, Darwin, Leonardo, Luigi XIV, per citarne alcuni. Non sorprende l’osservazione che, chi soffre di gotta, sia persona particolarmente intelligente.

Più intelligenti con la gotta?
Uno studio pubblicato sull’American Journal of Genetics mostra come fra gli appartenenti al Mensa, club dei superintelligenti, vi sia un incremento statisticamente significativo di due condizioni: l’iperuricemia e la miopia. Come spiegare questa associazione? Fra i possibili fattori da considerare, la curiosa analogia fra la formula di struttura della caffeina e quella dell’acido urico (che è una metilxantina) per cui è come se un paziente con acido urico alto fosse sempre esposto agli effetti della caffeina.

Gruppo San Donato

Il gottoso è un Don Giovanni?
La fama del gottoso come persona dedita a sfrenate attività sessuali, trova origine nei testi medici di ‘700 e ‘800. Per le conoscenze del tempo la spiegazione logica dell’attacco acuto era che la gotta fosse conseguenza di un focoso approccio all’atto sessuale notturno.
I medici dell’epoca si basavano su una serie di osservazioni: la malattia non colpiva le donne e si presentava improvvisamente nel corso della notte nonostante il paziente si fosse coricato in salute. Tutto faceva presumere che l’uomo si procurasse dei microtraumi all’articolazione dell’alluce, con conseguente violenta infiammazione, durante l’attività sessuale. Anche il fatto che, nei primi episodi, l’attacco di gotta si risolvesse spontaneamente, per gli studiosi del tempo rappresentava un’ulteriore conferma dell’origine traumatica del disturbo.

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Non sorprende né che la gotta sia stata utilizzata anche in funzione anticlericale e che essere colpiti dalla gotta costituisse un dramma per prelati e vescovi. La malattia veniva tenuta nascosta perché considerata alla stregua di una malattia venerea.

La gotta è una conseguenza del processo evolutivo?
Ammalarsi di gotta è una prerogativa dell’uomo e delle scimmie antropomorfe, perché nessun altro animale va incontro a un aumento dei livelli di acido urico. La ragione è semplice: nel corso dell’evoluzione l’uomo ha perso un enzima, chiamato urato ossidasi, che trasforma l’acido urico in allantoina. Un prodotto che, a differenza dall’acido urico, non si deposita nei reni, nelle vie urinarie e nelle articolazioni e quindi non fa venire la gotta. Si ignora la ragione per cui, oltre all’uomo e alle scimmie più evolute, l’unico animale che non possiede l’urato ossidasi è il cane dalmata, il solo capace di produrre acido urico e quindi di ammalarsi di gotta.

Colpisce solo vecchi?
L’immagine del paziente gottoso è quella di un uomo di mezza età, in sovrappeso; ma, oggi, non è tanto difficile che la malattia colpisca anche donne giovani, magre e belle. Motivo? L’assunzione di diuretici, farmaci cui ricorrono, spesso abusandone, le modelle e, in genere, le giovani con l’intento di mantenersi sottopeso.
È noto che questi farmaci ostacolano l’eliminazione dell’acido urico da parte dei reni con conseguente comparsa di un’iperuricemia, che a sua volta le espone al rischio di attacchi.
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Ultimo aggiornamento: 7 maggio 2010

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