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Ecco il chewing gum che scopre se hai un tumore

Assorbe e concentra le molecole “spia” presenti nella saliva: allo studio negli Usa, potrebbe arrivare sul mercato entro il 2018

Arriva dagli Stati Uniti il primo chewing gum per la diagnosi dei tumori: masticato per 15 minuti, è in grado di assorbire e concentrare le molecole “spia” della malattia presenti nella saliva per renderle poi disponibili per le analisi di laboratorio.

Addio ai vecchi test

Il chewing gum – secondo quanto riporta il tabloid britannico Daily Mail – è nato nei laboratori di un’azienda biotech dell’Alabama, la Volatile Analysis, con l’obiettivo di sostituire i tradizionali esami del sangue e delle urine per la diagnosi dei tumori. Il prodotto è stato sviluppato in tre varianti capaci di “smascherare” il tumore del pancreas, quello della mammella e quello del polmone, ma i ricercatori stanno lavorando per unire tutte queste capacità in una gomma universale.

Gruppo San Donato

La nuova tecnologia

Il segreto del chewing gum è nella sua capacità di assorbire le molecole organiche volatili che sono prodotte dalle cellule malate e che finiscono anche nella saliva: basta masticarlo per 15 minuti e il gioco è fatto. Il prodotto viene quindi analizzato in laboratorio dove rilascia le molecole volatili che sono specifiche per ogni tipo di tumore, una sorta di “firma molecolare” che ne facilita il riconoscimento.

Conto alla rovescia

Il chewing gum è ancora in via di sperimentazione, dunque è ancora un po’ presto per dire se funziona davvero bene e se garantisce una diagnosi altamente precisa. I ricercatori, intanto, hanno messo il “turbo” e si sono posti l’obiettivo di rendere disponibile il prodotto sul mercato già l’anno prossimo ampliando le sue potenzialità, ad esempio sviluppando un chewing gum per diagnosticare anche altre malattie come la tubercolosi.

A che gusto?

Resta ancora da capire che gusto avrà la gomma: i ricercatori vorrebbero renderla gradevole al pari dei tradizionali chewing gum, ma la sfida è ardua. L’aroma e il gusto delle gomme sono infatti determinati da composti volatili che potrebbero interferire con l’intrappolamento delle molecole “spia” del tumore. Ma diciamocela tutta: per salvarci la vita saremmo disposti tutti a masticare anche un pezzo di cartone dal sapore disgustoso.

Elisa Buson

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