Salute

Cos’è la maternità surrogata

Nicole Kidman e suo marito hanno avuto una figlia grazie a una mamma in affitto, che l'attrice ha ringraziato in tv. Ecco come funziona la pratica, vietata in Italia

Nicole Kidman, con le lacrime agli occhi, ha ringraziato la mamma surrogata che ha portato in grembo la sua bimba, Faith Margaret. «È la donna più meravigliosa del mondo, per aver fatto questo per noi (per lei e il marito Keith Urban, ndr)», ha detto l’attrice all’australiano Canale 9. «Io non riuscivo a rimanere incinta ma volevamo un altro bambino. Mi emoziono anche solo a parlarne, perché le sono così grata».

Ma cos’è la maternità surrogata (in inglese surrogacy), chiamata anche impropriamente utero in affitto? Si definisce così quando una donna si sostituisce volontariamente a un’altra nella gravidanza e nel parto (madre surrogata). Si distinguono due forme di maternità surrogata: tradizionale e gestazionale.

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SURROGAZIONE TRADIZIONALE: il seme del padre viene utilizzato per fecondare tramite una inseminazione la madre surrogata. Il bambino viene cioè concepito con il seme del padre e gli ovociti della madre surrogata, che è quindi anche la madre biologica/genetica del bambino oltre che la sua madre gestazionale.
Proprio per questo motivo la surrogazione tradizionale è ritenuta oggi una procedura problematica ed è anzi espressamente vietata in molti Paesi.

SURROGAZIONE GESTAZIONALE: vengono trasferiti nell’utero della madre surrogata embrioni formati con il seme del padre ricevente (o di un donatore, se il padre ricevente è sterile) e con gli ovociti della madre ricevente (o di una donatrice, se la madre ricevente è sterile). In questo caso, quindi, la madre surrogata presta solo il proprio utero (ed è detta perciò madre gestazionale) ma non i propri ovociti.
La surrogazione gestazionale è complessa e costosa, ma ha il vantaggio di evitare le complicazioni psicologiche e legali della surrogazione tradizionale, e per questo è la forma di surrogazione praticata più diffusamente (è anche il caso della Kidman).
La maternità surrogata presenta molte difficoltà di ordine psicologico, etico, sociale, legale ed economico. Tuttavia nel caso delle donne con ovaie perfettamente funzionanti ma prive di un utero funzionante (o che per altri motivi clinici non possono sostenere una gravidanza) è l’unico modo per avere un figlio naturale biologicamente omologo, in tutto e per tutto frutto dell’unione tra sé e il proprio compagno.
Inoltre rappresenta l’unica forma di genitorialità praticabile per le coppie in cui, per esempio, la donna è portatrice di un handicap che impedisce sia la gravidanza sia l’adozione.

IN ITALIA. Nel nostro Paese è vietata ogni forma di maternità surrogata. È consentita in Belgio, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Stati Uniti.
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Ultimo aggiornamento: 22 febbraio 2011

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