Bambini

Babbo Natale esiste o no? Cosa dire ai bambini

È un personaggio positivo, che pensa ai bambini e si prende cura dei loro desideri portandogli i regali, e per questo è amato. I consigli dell'esperta Anna Oliverio Ferraris

Babbo Natale esiste o no? Prima o poi tutti i genitori si trovano a dover fronteggiare la fatidica domanda posta dai propri figli. Che cosa rispondere? Ecco i consigli della psicologa e psicoterapeuta Anna Oliverio Ferraris.

Babbo Natale: come gestire questa credenza con i più piccoli?

Non esiste una regola generale. Ogni genitore deve trovare la chiave giusta con il proprio figlio, assecondando o meno questa credenza. Babbo Natale è un personaggio positivo, che pensa ai bambini e si prende cura dei loro desideri portandogli i regali, per questa ragione è molto amato dai più piccoli.

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La figura di Babbo Natale è però anche inflazionata, nel senso che i bambini ne vedono molti per strada, nei cartoni animati, al supermercato e allora, a un certo punto, iniziano a domandarsi quale sia il “vero” Babbo Natale. La famiglia dovrebbe allora spiegare che quelle figure sono soltanto delle copie e che l’originale passerà la notte del 25 dicembre a consegnare i regali.

È giusto o sbagliato che credano nella sua esistenza?

L’idea di Babbo Natale si forma nell’ambiente circostante, è una sorta di credenza popolare, trasmessa dalla società. A una bambina era stato detto fin dalla nascita che Babbo Natale non esisteva. Una volta all’asilo, è tornata a casa spiegando ai genitori che si erano sempre sbagliati e che invece esisteva e tutti ci credevano.

I più piccoli, ma anche i più grandicelli, non vanno tanto per il sottile come invece fanno gli adulti, e spesso amano “autoingannarsi”. Se all’interno della famiglia ci sono fratelli più grandi, questi tendono a mantenere il segreto, mettendosi d’accordo e fingendo con quelli più piccoli. Così diventa una specie di gioco di fantasia che spesso fanno i bambini. Alle volte vivono anche una fase intermedia, durante la quale un po’ ci credono e un po’ no.

Scoprire che Babbo Natale non esiste

Se il bambino ha capito da solo che Babbo Natale non esiste, è inutile insistere cercando di fargli cambiare idea. Non si deve forzare a tutti i costi questa credenza. È anzi l’occasione giusta per minimizzare la cosa, sottolineando che ormai si è grandi, responsabilizzando il bambino e dandogli l’orgoglio di crescere. Anche anticipare questo momento inevitabile, durante il quale si capisce che non esiste, è una forzatura inutile.

E se invece lo scoprono dai compagni di classe?

Alle elementari c’è sempre qualche compagno che svela il segreto, ma non tutti i bambini gli prestano attenzione e gli credono. Se un bambino vuole credere in Babbo Natale, niente gli farà cambiare idea, anche se tutto dimostra il contrario.

Quali risvolti positivi ci sono?

Scoprire che Babbo Natale non esiste è un momento di crescita, insegna che nella vita non tutto è una favola. È una prima delusione che però aiuta ad affrontare, in seguito, altre delusioni. I bambini non si possono tenere sotto una campana di vetro per sempre e scoprire che Babbo Natale non esiste, rappresenta l’occasione giusta per un apprendimento di vita importante.

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