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Autismo: l’acido folinico può servire?

Secondo uno studio preliminare condotto su un piccolo numero di pazienti può migliorare la comunicazione nei bambini

I bambini che soffrono di disturbi dello spettro autistico potrebbero migliorare le loro capacità di comunicazione verbale grazie all’assunzione di acido folinico, una particolare forma della vitamina B nota come folato. A indicarlo è un piccolo studio preliminare ma molto promettente, pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry dall’Arkansas Children’s Research Institute, negli Stati Uniti.

La ricerca ha coinvolto 48 bambini austistici con un’età media di sette anni: 23 di loro hanno assunto dosi massicce di acido folinico per 12 settimane, mentre gli altri 25 hanno ricevuto un placebo.
Alla fine dei tre mesi di trattamento, l’acido folinico ha determinato un miglioramento delle capacità comunicative verbali: i risultati più significativi sono stati osservati nei bambini che nel sangue presentano autoanticorpi mirati a distruggere i recettori dell’acido folinico.

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Esperimenti condotti sui topi di laboratorio hanno dimostrato che questi autoanticorpi influiscono negativamente sul normale sviluppo e funzionamento del cervello, e proprio uno studio precedente dello stesso gruppo di ricerca dell’Arkansas aveva già dimostrato che questi autoanticorpi sono presenti in una larga fetta di pazienti autistici: dunque potrebbero essere usati come marcatori per individuare con un semplice esame del sangue quei bambini che possono trarre maggiori benefici dal trattamento con alte dosi di acido folinico.

Questa scoperta potrebbe essere un’ulteriore prova dell’esistenza di un legame tra autismo e alterazioni del metabolismo del folato, un’ipotesi che i ricercatori di tutto il mondo stanno investigando ormai da anni.
Molti studi, infatti, hanno già dimostrato che l’assunzione di integratori di folato prima del concepimento e durante la gravidanza riduce il rischio di avere un bambino autistico. L’integrazione con acido folinico, inoltre, si è dimostrata utile nei bambini affetti da deficit cerebrale di folato, una sindrome associata a sintomi dello spettro autistico.

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