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Il ricordo delle vacanze rimane nel Dna

Per alcune settimane cambia l'espressione dei geni che regolano stress e difese immunitarie

Le ferie sono già un lontano ricordo? Non vi preoccupate, perché le porterete dentro il vostro Dna ancora per qualche settimana. Staccare la spina e andare in vacanza, infatti, altera in maniera forte e immediata l’espressione di molti geni coinvolti nella regolazione dello stress e del sistema immunitario: gli effetti si fanno sentire più a lungo se la vacanza è stata un’occasione per meditare o, meglio ancora, se avete partecipato proprio ad un ritiro di meditazione. È quanto dimostra uno studio pubblicato su Translational Psychiatry dall’Università della California in collaborazione con l’Harvard Medical School di Boston e la Icahn School of Medicine di New York.

I ricercatori hanno analizzato l’espressione di oltre 20.000 geni nel Dna di 94 donne, tra i 30 e i 60 anni, prima e dopo un soggiorno di una settimana in un resort californiano: metà delle partecipanti ha trascorso il tempo semplicemente dedicandosi al relax come in una normale vacanza, mentre l’altra metà ha affrontato un vero e proprio ritiro di meditazione.

Gruppo San Donato

Le analisi del sangue dimostrano che, dopo la vacanza, tutte le donne ospitate nel resort avevano avuto significativi cambiamenti nel loro assetto molecolare, soprattutto per quanto riguarda l’attività dei geni coinvolti nella reazione allo stress e alla risposta immunitaria.

Tutte le “vacanziere” avevano dichiarato di percepire un maggiore benessere, con effetti che si sono protratti per un mese dopo il rientro. Quelle che avevano provato la meditazione per la prima volta, hanno mostrato meno segni di depressione e stress per un periodo più prolungato rispetto alle donne che si erano semplicemente riposate. Coloro che invece erano già esperte di meditazione, dopo il ritiro hanno mostrato un netto cambiamento nell’espressione dei geni coinvolti nelle difese contro i virus.

«È abbastanza intuitivo che prendersi una vacanza riduca i processi biologici legati allo stress, tuttavia è impressionante vedere cambiamenti tanto importanti nell’espressione dei geni in così poco tempo», spiega Elissa S. Epel, docente di psichiatria all’Università della California.«Sulla base di questi risultati, possiamo anche affermare che i benefici della meditazione non sono solo psicologici: si verifica un chiaro cambiamento misurabile delle funzioni dell’organismo», aggiunge Rudoplh Tanzi, neurologo dell’Università di Harvard. «La meditazione è un modo per impegnarsi in un’attività rivitalizzante che può dare sollievo al sistema immunitario, aiutando il corpo ad affrontare lo stress giorno dopo giorno. E’ possibile prevedere che questo possa aiutare a invecchiare in salute».

Elisa Buson

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