News

Con questa nuova faccia “ho di nuovo la mia vita”

Ottimo recupero e nessun rigetto per il trapianto di faccia da record eseguito un anno fa

Storia a lieto fine per Patrick Hardison, il vigile del fuoco statunitense sottoposto un anno fa ad un trapianto di faccia da record dopo che la sua era stata completamente devastata dal crollo di una casa in fiamme.

Dopo mesi di terapie, ritocchi e riabilitazione, il paziente ha compiuto enormi progressi e ha scacciato per sempre l’incubo del rigetto. «L’operazione chirurgica mi ha davvero restituito la mia vita», ha affermato sorridente davanti alle telecamere di mezzo mondo, tornate ad accendere i riflettori sul centro medico “Langone” della New York University.

Gruppo San Donato

«Siamo stati piacevolmente sorpresi dal recupero di Patrick, che è andato al di là di ogni nostra aspettativa», ha spiegato il professore Eduardo D. Rodriguez a capo dell’equipè chirurgica. Due i traguardi più importanti tagliati in questi mesi: la totale assenza di episodi di rigetto, un risultato mai ottenuto prima con interventi del genere, e il totale riprostino della funzionalità delle palpebre, che ha consentito al paziente di salvaguardare la vista.

Molto scrupoloso e attento nel seguire le cure e i consigli dei medici, Patrick Hardison è riuscito ad accelerare i tempi del recupero, arrivando così a togliere prima del previsto i due tubi che lo nutrivano e lo aiutavano nella respirazione. Dopo pochi mesi è stato in grado di riprendere le attività quotidiane a cui aveva dovuto rinunciare dopo l’incidente.

«Trascorro le mie giornate come fanno tutti gli altri», ha raccontato ai cronisti. «Ora posso fare cose con la mia famiglia che prima non riuscivo a fare. Non posso spiegarvi che senso di libertà mi dà il poter perfino accompagnare i miei figli a scuola in auto. Recentemente siano andati a Dismey World, e ho nuotato in piscina con loro, qualcosa che non ho mai potuto fare per 15 anni».

Anche le sembianze del viso stanno migliorando col passare del tempo. «Le persone non mi fissano più, i bambini non scappano più via spaventati: sembro quasi una persona normale», ha aggiunto Hardison. «Ora voglio aiutare gli altri ad accedere a questo tipo di chirurgia, soprattutto i miei colleghi vigili del fuoco e i membri delle forze armate». Tra i suoi desideri c’è anche quello di incontrare i familiare del donatore che gli ha consentito di avere una nuova faccia. «Non vediamo l’ora di organizzare questo incontro», ha concluso Helen Irving, presidente di LiveOnNY, l’organizzazione per la donazione degli organi nell’area metropolitana di New York.

di Elisa Buson

TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE

Trapianto di faccia da record negli Usa

Primo trapianto di mandibola artificiale in Italia

Trapianto di rene “record”: il donatore aveva solo un anno

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio