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Giuseppe Cederna: «Con la fisioterapia ginocchio ok»

«Una lesione al legamento crociato dopo una caduta sugli sci. Con un mese di esercizi a casa e anni di palestra mi sono ristabilito completamente»

Giuseppe Cederna è attore e scrittore, nipote della giornalista Camilla Cederna. Il grande successo è arrivato nel 1992 grazie alla sua partecipazione in Mediterraneo, il film premiato dall’Oscar di Gabriele Salvatores.

«Mai essere troppo sicuri di sé. Un capitombolo può sempre aspettarti dietro l’angolo. A me è successo sulle piste da sci, ma ho imparato che può essere anche una regola di vita».

Gruppo San Donato

L’incidente sulle piste di sci a Capodanno

Quella mattina del primo gennaio in Valtellina splendeva il sole. Le piste da sci erano praticamente deserte, visto che tutti avevano tirato tardi con i festeggiamenti. E questa pace rendeva ancora più emozionante quel momento con la mia compagna.  Ci trovavamo da soli a condividere la grande passione per questo sport, tra l’altro per la prima volta insieme. Sugli sci me la sono sempre cavata piuttosto bene e quindi, forse un po’ troppo sicuro di me, mi sono lanciato in una discesa a velocità elevata. Troppo elevata. E un movimento rotatorio sbagliato con la spalla ha fatto il resto.

Ho subito capito che mi ero fatto male 

Invece di riuscire a fermarmi sono caduto, e purtroppo non mi si è sganciato l’attacco, cosa piuttosto pericolosa. Mi sono subito reso conto di aver preso un colpo molto forte, ma sono riuscito a rialzarmi, e ci ho riprovato, anche se mi era chiaro che il ginocchio non avrebbe retto ancora per molto. (Scopri qui perché il ginocchio è un’articolazione fragile) E infatti di lì a poco mi sono letteralmente accasciato sulla neve. Proprio come in una di quelle scene che si vedono spesso nei film, e che magari avrei potuto pensare di interpretare su un set, ma mai di vivere realmente.

Immobile per venti giorni

Nel giro di poco sono arrivate le motoslitte dei soccorritori e, dopo le prime visite e accertamenti a Sondrio, sono tornato subito a Roma per consultare l’amico Massimiliano Magaletti, chirurgo ortopedico specializzato proprio nella chirurgia del ginocchio. La sua diagnosi mi ha rivelato che avevo subìto una grave lesione al crociato destro. (Leggi qui cosa fare in caso di rottura dei legamenti) Ma che, fortunatamente, ero in condizioni di evitare l’intervento chirurgico. Avrei potuto ristabilirmi sottoponendomi a una rigorosa fisioterapia, lunga e faticosa, a patto che l’avessi seguita con regolarità e costanza.

L’attività fisica che ho sempre fatto mi ha aiutato a recuperare

Avrebbe funzionato grazie anche al fatto che il mio amore per le camminate in alta montagna e per i viaggi a piedi, che mi concedo ogni volta che posso, mi hanno regalato un fisico agile e atletico. E anche il mio lavoro ha sempre contribuito a farmelo conservare. Ho cominciato come clown di strada, quindi puntando molto sul movimento fisico, e ho sempre continuato a fare spettacoli che mi imponevano un gran movimento, soprattutto sulle scene teatrali.

Mi ero lesionato anche una vena del polpaccio 

Ma c’era di più: ulteriori accertamenti avevano rivelato che il colpo violento preso durante la caduta aveva procurato anche una lesione a una vena del polpaccio, costringendomi per venti giorni a praticarmi iniezioni di eparina sottocutanee per fluidificare il sangue. E quindi, a una conseguente immobilità a causa del dolore intenso. Così, quando ho potuto finalmente iniziare la fisioterapia, ho dovuto faticare di più.

La fisioterapia è stata faticosa, ma fondamentale

Il ginocchio non si piegava, e il muscolo era quasi scomparso. Per un mese, due volte alla settimana, è venuto a casa un fisioterapista che mi sottoponeva a una serie di esercizi guidati manualmente da lui. Era dolorosissimo, ma non ho mai voluto ricorrere all’aiuto di alcun farmaco. Poi, quando ho ricominciato a camminare, mi sono affidato in palestra al personal trainer Roberto Marrocchi, atleta di free climbing, per proseguire il lavoro e riabilitare tutti i muscoli. E nonostante nel giro di qualche mese mi fossi completamente rimesso, non ne ho potuto più fare a meno.

Presto tornerò sulle piste

Tuttora, a quattro anni di distanza dall’incidente, vado da lui ogni settimana, perché sento che all’intero fisico giova immensamente. Il ginocchio si è completamente ristabilito e ha recuperato tutta la capacità di movimento, senza più alcun dolore. E le mie gambe si sono fortificate. Mi manca solo di ricominciare a sciare. Non l’ho più fatto, perché psicologicamente una parte di me non si sente ancora pronta a rischiare di nuovo. Ma ne sono sempre più tentato, e ormai so che succederà presto.

Giuseppe Cederna

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