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Clizia Incorvaia: «Una cisti nascosta e ho rischiato di non poter più stringere la mano»

«Dopo una lite d’amore ho sferrato un pugno sulla macchina e mi sono rotta il metacarpo. Tolto il gesso, la sorpresa: mi sono fatta operare e oggi sto bene»

Non lasciatevi ingannare dal mio viso angelico: ho un temperamento determinato, passionale e focoso. Se avete seguito l’ultima edizione di Pechino Express ve ne sarete accorti… Da ragazza, poi, ero ancora più istintiva e collerica. A 19 anni, pochi giorni dopo gli esami della maturità, durante un acceso litigio d’amore ho perso il controllo e tirato un violento pugno contro la mia macchina. Per fortuna ho colpito la carrozzeria e non il finestrino, mi vengono i sudori freddi solo a pensarci!

Immediatamente, la mano si è gonfiata come una palla e il dolore è diventato insopportabile. Una situazione che già conoscevo, dal momento che mi ero rotta il quarto metacarpo della mano destra ben due volte, giocando a basket. Mi sono precipitata in ospedale dove la radiografia ha confermato i miei timori: ennesima frattura del quarto metacarpo. Risultato? Trenta giorni di gesso.

Gruppo San Donato

Una bella scocciatura in estate, per giunta al mare. Ma, come recita il proverbio, ogni impedimento è giovamento. Già, perché quando mi hanno tolto il gesso, il medico ha scoperto una cisti – sfuggita ai precedenti controlli – che influenzava la resistenza del metacarpo. In pratica, se non mi fossi fatta operare, avrei rischiato di compromettere l’uso della mano. La facilità con cui mi rompevo il metacarpo, pugno a parte, era infatti un segnale della debolezza dell’osso, ormai logoro. Per farla breve, non ho esitato a prenotare l’intervento chirurgico, svolto in anestesia locale. Estratta la cisti, mi hanno praticato un innesto osseo prelevando un pezzetto di osso dal polso e rimandata subito a casa. Non ho provato alcun dolore, nemmeno dopo l’operazione.

Per un mese ho dovuto indossare un tutore che decoravo con nastri colorati, in tinta con i vestiti, quando registravo le puntate di Markette di Piero Chiambretti, dove avevo il ruolo della stagista intellettuale. E dopo questo periodo, mi è bastata una settimana per recuperare totalmente la forza e la muscolatura della mano.

Che dirvi ancora? Quando mi torna alla mente questo episodio, penso che sia proprio vero il detto «non tutto il male viene per nuocere». Sono contenta di avere sferrato quel pugno, perché se non si fossero accorti in tempo della cisti avrei avuto grossi problemi a usare la mano destra. Concludo solo con un consiglio: selezionate con cura i vostri medici e non sottovalutate mai l’importanza di rivolgersi a seri professionisti, perché la salute è la cosa più importante.

Clizia Incorvaia

Testimonianza raccolta da Nicole Cavazzuti per OK Salute e benessere novembre 2016

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