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Clarissa Marchese: «Il mio obiettivo? Diventare logopedista»

«Durante l’ultimo anno di liceo ho scoperto questa realtà e ho capito che era ciò a cui mi volevo dedicare e ciò che volevo studiare».

Clarissa Marchese, 21 anni, Miss Italia 2014, non ha dubbi: vuole diventare logopedista e per farlo sta frequentando il primo anno del corso di laurea. Il suo obiettivo? Aiutare i bambini che soffrono di disturbi del linguaggio. L’abbiamo incontrata e chiacchierato con lei di bellezza, comunicazione e obiettivi futuri.

Una reginetta di bellezza che studia logopedia: non è un po’ paradossale?

Gruppo San Donato

Forse lo è, ma non per me. La bellezza, se non è accompagnata da una buona comunicazione e da un corretto modo di esprimersi, non vale che poco. Do alla comunicazione il valore massimo: che cosa sarebbe la vita senza il linguaggio, senza la possibilità di esprimersi? È questo il fondamento di una società moderna.

Come mai hai scelto proprio questo corso di laurea?

Perché è un corso di studio che dà un aiuto concreto a chi ha bisogno, dando una speranza e un sostegno ai bambini in una fase così delicata della loro vita. Mi interessa l’età evolutiva, quella che va dagli zero ai tre anni. Tra le materie c’è anche tanta psicologia, occorre entrare in “punta di piedi” nella vita di questi bimbi, per capire anche eventuali motivi che stanno dietro all’incapacità di esprimersi nel modo corretto e adeguato all’età.

Il gioco come terapia per aiutare a risolvere i disturbi del linguaggio, che cosa ne pensi?

Bisogna sempre ricordare che si ha a che fare con dei bambini, siamo noi, gli adulti, i terapeuti, che devono entrare nel loro modo, adeguarsi, e non loro. Il gioco è il loro canale di scambio, consente di esprimersi, è giusto utilizzarlo per entrare in contatto con loro. Volevo anche ricordare, però, che a fianco dei bambini affetti da questi disturbi ci sono anche i genitori e i parenti, che devono essere assistiti e coinvolti nella terapia. Mi ha molto colpito, al congresso europeo e nazionale della FLI (Federazione dei Logopedisti Italiani) a cui ho presenziato a Firenze, constatare la partecipazione di tante donne, soprattutto mamme e ragazze.

Hai mai sofferto di disturbi del linguaggio o sei stata vicina a qualcuno affetto da questa patologia?

No, mai. Non è l’esperienza diretta che mi ha portata a scegliere questa strada, ma una inclinazione, un insieme di fattori che mi hanno fatto dire: sì, questo è ciò che voglio fare e approfondire. Durante l’ultimo anno di liceo, quello orientativo per scegliere l’università, ho scoperto questa realtà, ho visto studi scientifici e ricerche e ho capito che era ciò a cui mi volevo dedicare e ciò che volevo studiare.

Dunque, niente spettacolo?

No, anzi. Sono stata eletta Miss Italia senza neanche pensare che sarei arrivata fino a qui, mi sono iscritta al concorso per gioco, per caso, mai più avrei sperato addirittura di vincerlo. Il mondo dello spettacolo mi piace, non voglio accantonare l’idea di potermici dedicare del tutto, ma ora la mia priorità è la laurea. Voglio crescere come persona e studiare mi consente di arricchirmi culturalmente e professionalmente. Lavorare nel mondo dello spettacolo mi permette di essere indipendente economicamente e di potermi mantenere senza pesare sulla mia famiglia.

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