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Calcio: giocare fa bene anche a 70 anni

Si può ricominciare a qualsiasi età, conferma uno studio danese: un regolare e moderato allenamento migliora la capacità polmonare, la salute cardiovascolare e favorisce la rimineralizzazione delle ossa nei più anziani, anche se non giocano da anni.

Pronti a farvi contagiare dalla febbre del calcio? Eh, sì, il fischio d’inizio dei Mondiali, domani sera con la partita Brasile-Croazia, risveglierà la passione del pallone in molti tifosi e non tifosi di tutte le età, rispolverando anche il desiderio di tornare sul campo da gioco in chi, a calcio, non gioca più da anni. E perché non provare a fare qualche tiro in porta? L’età non conta, assicurano i ricercatori del Copenhagen Centre for Team Sport and Health, in Danimarca: chiunque può ricominciare a giocare, con benefici per la forma fisica e la salute, anche a 70 anni.

Il team danese del professor Peter Krustrup ha condotto diversi studi in materia, gli ultimi in collaborazione con il FIFA Medical Assessment and Reasearch Centre, di prossima pubblicazione sullo Scandinavian Journal of Medicine & Science in Sports. «Il calcio rappresenta una forma di allenamento intenso, versatile ed efficace, anche per le persone anziane senza preparazione atletica – conferma il ricercatore – Non è mai troppo tardi per iniziare a giocare. Il calcio potenzia le capacità fisiche, fa bene al cuore e minimizza il rischio di cadute e fratture nei più anziani, anche se non hanno mai giocato prima o se non lo fanno da decenni».

Gruppo San Donato

A suggerirlo un esperimento condotto su una squadra di 27 tifosi, tra i 63 e i 75 anni, coinvolti in allenamenti di un’ora due volte la settimana: dopo quattro mesi di partite, la capacità polmonare è migliorata del 15 per cento, il tono muscolare del 30 per cento e la resistenza allo sforzo fisico del 50 per cento. Ma tra dribbling, passaggi e stoppate, non si rischia la frattura di un femore? Al contrario, assicura l’esperto: nei primi mesi di allenamento sul campo da calcio, è stata osservata una rimineralizzazione ossea, del 3 per cento a livello della testa del femore, proprio uno dei punti deboli in chi ha un’età avanzata. I risultati confermano l’impatto positivo dello sport a tutte le età, purchè praticato senza eccessi e con attenzione per la propria salute, soprattutto se con il passare segli anni si soffre di qualche disturbo cronico. Non è mai troppo tardi per iniziare, ancora meglio se non si è mai messa in un angolo il pallone: un 70enne che gioca a calcio da sempre, ha dimostrato uno studio precedente, ha la stessa forma fisica, postura ed equilibrio di un 30enne poco allenato.

CP

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