Sessualità

Pornografia, sessualità disumanizzata

Dalla pornografia come terapia alla pornografia come net-addiction, il sesso virtuale è oggi divenuto una delle più fruibili occasioni di soddisfazione sessuale che, in quanto attività solipsistica, è una soddisfazione facile a cadere nell’insaziabilità. Se da una parte la grande rete di Internet permette ai meno sicuri o ai più inibiti di trovare sul web informazioni, territori di perlustrazione delle proprie attitudini e luoghi di scambio del piacere, dall’altra potrebbe portare ad un’indifferenza ai rapporti sessuali, spingendosi fino al disinteresse per i rapporti umani. Le ricerche dimostrano come gli internauti usufruiscano di una notevole quantità di sesso gratis, attraverso la navigazione su siti sempre più protetti che permettono di combinare incontri vis a vis, o di giovarsi di un momento di piacere di facile rappresentazione, esplicito, e che permetta di deliziarsi mediante immagini e video potenzialmente senza intervallo, in uno spazio-tempo di sessualità che può essere sconfinata. Il fruitore potrebbe così ritrovarsi di fronte a molteplici proposte sessualmente eccitanti, ma sentirsi disperso i questa mancanza di relazione, che non porta mai ad un totale appagamento.

Dalla pornografia come terapia alla pornografia come net-addiction, il sesso virtuale è oggi divenuto una delle più fruibili occasioni di soddisfazione sessuale che, in quanto attività solipsistica, è una soddisfazione facile a cadere nell’insaziabilità. Se da una parte la grande rete di Internet permette ai meno sicuri o ai più inibiti di trovare sul web informazioni, territori di perlustrazione delle proprie attitudini e luoghi di scambio del piacere, dall’altra potrebbe portare ad un’indifferenza ai rapporti sessuali, spingendosi fino al disinteresse per i rapporti umani. Le ricerche dimostrano come gli internauti usufruiscano di una notevole quantità di sesso gratis, attraverso la navigazione su siti sempre più protetti che permettono di combinare incontri vis a vis, o di giovarsi di un momento di piacere di facile rappresentazione, esplicito, e che permetta di deliziarsi mediante immagini e video potenzialmente senza intervallo, in uno spazio-tempo di sessualità che può essere sconfinata. Il fruitore potrebbe così ritrovarsi di fronte a molteplici proposte sessualmente eccitanti, ma sentirsi disperso i questa mancanza di relazione, che non porta mai ad un totale appagamento.

Talvolta si sceglie il cybersesso per sfuggire da una monotonia individuale o di coppia, per cui ciò che accade “al di fuori della realtà” appare più frizzante e attrattivo, superando anche le barriere della timidezza e dell’ansia da prestazione che tanto appartiene ai giovani come agli adulti, e arrivando così ad un uso eccessivo che crea dipendenza, una dipendenza spiegata scientificamente da una maggiore secrezione di dopamina determinata dalle reazioni emotive, mentali e sessuali al virtuale, e utilizzata come “droga cerebrale” che soddisfa il nostro cervello in un circolo continuo di richiesta di piacere-ricompensa: immagini sempre più conturbanti sono necessarie per stimolare la persona.

Gruppo San Donato

Non sarà che in quest’epoca di sviluppo del mercato del porno gratuito i feromoni passeranno in secondo piano, muteranno, divenendo immagini e suoni anziché odori seducenti?

Post di Azzurra Carrozzo, studentessa del corso di laurea in psicologia clinica – indirizzo Sessuologia dell’Università degli Studi dell’Aquila (coordinatore: prof.Emmanuele A. Jannini).

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