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Dieta chetogenica: cos’è, rischi, benefici, alimenti consentiti e menù

Carboidrati al minimo, proteine controllate, frutta e verdura scelte con attenzione

Dimenticatevi la vecchia piramide alimentare della dieta mediterranea basata sui cereali. La dieta chetogenica è tutta un’altra cosa. Se provate a digitare “dieta chetogenica” nel motore di ricerca di Google troverete più di 50.000 risultati. Collegati ad altrettanti siti, più o meno affidabili, che spiegano quanto sia utile per dimagrire in tempi rapidi.

Ma la dieta chetogenica è davvero così semplice e alla portata di tutti? Non proprio. Anzi: chi pensa di poterla seguire per dimagrire in vista della prova costume dovrebbe ricredersi. Dal punto di vista nutrizionale, infatti, è molto sbilanciata e da un punto di vista alimentare non molto educativa. Si tratta di uno schema ipocalorico composto da pochissimi carboidrati (meno di 50 grammi al giorno), proteine in normali quantità e tanti grassi.

Gruppo San Donato

La dieta chetogenica nasce come una terapia

Prescritta come una vera e propria terapia per pazienti con specifici problemi di salute (come l’obesità o l’epilessia), segue delle regole che sono completamente diverse e che devono essere rispettate per un periodo di tempo limitato sotto controllo medico. Scopriamo le sue caratteristiche insieme agli esperti dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

Occhio agli zuccheri

La dieta chetogenica si basa sulla riduzione o sull’eliminazione completa degli zuccheri (carboidrati) dall’alimentazione per un breve periodo di tempo. Questo significa ridurre pane, pasta e alimenti a base di cereali. Ma anche evitare gli zuccheri “nascosti” in caramelle e gomme da masticare, bevande pronte, aceto balsamico e salse come soia e ketchup.

Alla ricerca di fonti alternative di energia, l’organismo inizia a bruciare i grassi, elaborando nel fegato delle sostanze chiamate “corpi chetonici”. Tra questi il beta-idrossibutirrato, l’acido acetacetico e l’acetone.

Il termine “acetone” suonerà familiare a molte persone, che ricorderanno di averne sofferto durante l’infanzia. Si tratta infatti di un disturbo metabolico passeggero che nei bambini può essere causato da un episodio febbrile o da un digiuno prolungato, esempi “naturali” di dieta chetogenica. La produzione di chetoni è infatti una specie di piano di emergenza, che serve a fornire nuovo carburante al cervello quando si trova a secco di glucosio.

Verdure sì, verdure no

Anche le verdure vanno scelte con attenzione. Quelle consentite, che si possono mangiare liberamente, sono tutte le verdure a foglia, biete, broccoli, cardi, cavolfiori, cavoli, cetrioli, cime di rapa, fiori di zucca, finocchi, peperoni verdi, ravanello, radicchio, sedano, spinaci e zucchine.

Le verdure che devono essere consumate in quantità controllate, invece, sono asparagi, carciofi, cavolini di Bruxelles, cipolline, fagiolini, melanzane, peperoni gialli e rossi, pomodori, porri, rape e zucca gialla.

Sono vietate le barbabietole, le patate e le carote cotte (crude sono permesse in piccole quantità).

A colazione

La colazione “chetogenica” può essere fatta, ad esempio, mangiando un vasetto di yogurt magro da 125 grammi o un bicchiere di latte scremato (125 cc) con tre fette biscottate integrali. Gli amanti del salato possono optare per 30 grammi di pane integrale con due fette (45 grammi) di affettato magro (prosciutto cotto, crudo o bresaola).

Pranzo e cena

Il punto di forza della dieta chetogenica sono le proteine. A pranzo e cena, dunque, si possono portare a tavola 100-150 grammi di carne magra oppure 150-180 grammi pesce, meglio se azzurro o di piccola taglia.

Con l’aiuto del medico nutrizionista è anche possibile elaborare un piano alternativo personalizzato. Ad esempio con soia e derivati, che contenga le stesse proteine e le stesse calorie.

Come contorno è possibile consumare quantità a piacere delle verdure consentite, oppure 150 grammi di quelle da assumere in quantità controllate. Il tutto va condito con un cucchiaino di olio extravergine di oliva.

La quota di carboidrati si completa poi con 30 grammi di pane integrale. Sostituibili due o tre volte alla settimana con un frutto medio (180 grammi) evitando quelli ad alto contenuto di zuccheri, come banane e cachi.

Gli spuntini

Tra i pasti principali è possibile fare uno spuntino. Ad esempio con 100 grammi di yogurt greco magro. Oltre all’acqua, si possono bere anche tisane e tè non zuccherati, mentre il caffè d’orzo va consumato con moderazione.

Chi può farla?

La dieta chetogenica può essere considerata alla stregua di un farmaco e per questo non dovrebbe essere fatta senza la supervisione di un medico. Per la sua fisiologica azione a livello del sistema nervoso centrale, è indicata per i casi di epilessia resistente ai farmaci. Alcuni specialisti la suggeriscono anche per il trattamento delle cefalee più gravi. Mentre nuovi studi stanno valutando la sua possibile applicazione nel campo delle malattie neurodegenerative, come il Parkinson e l’Alzheimer.

Gli esperti ADI ricordano anche il suo utilizzo nei casi gravi di obesità o di obesità refrattaria. Ad esempio nei pazienti che devono perdere velocemente peso per sottoporsi ad un intervento chirurgico oppure per prepararsi alla chirurgia bariatrica. Una moderata chetosi può offrire vantaggi anche in caso di diabete di tipo 2, sindrome metabolica e fegato grasso (steatosi epatica non alcolica, NAFLD).

Chi non deve farla?

La dieta chetogenica è controindicata nelle donne in gravidanza e allattamento, nelle persone che soffrono di insufficienza epatica, cardiaca o renale, nei giovani malati di diabete di tipo 1, nei soggetti con disturbi psichici e comportamentali (anoressia, abuso di alcol e droghe), e in chi soffre di angina instabile, aritmie, porfiria o ha avuto da poco un infarto.

Che problemi può dare la dieta chetogenica

La cefalea è il più frequente effetto collaterale precoce. Presente in circa un terzo dei pazienti, tende a scomparire spontaneamente entro 72 ore. Successivamente sono descritti alitosi (molti pazienti riferiscono la necessità di utilizzo di spray orali o gomme da masticare, rigorosamente senza fonti di glucidi), xerostomia (bocca secca), stipsi. Alcuni pazienti lamentano anche una ridotta tolleranza al freddo e vertigini posturali. Infine è stata segnalata un’aumentata incidenza di disordini e calcoli biliari.

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