AlimentazionePrevenzione

Cipolle, mele e pomodori: i reumatismi si combattono a tavola

Poco costosi e facili da reperire, alcuni vegetali della tradizione mediterranea sono utili per contrastare infiammazione e stress ossidativo alla base di artrite e osteoporosi

Dieta reumatismi. Non saranno cibi sofisticati né all’ultima moda, ma alcuni alimenti ‘poveri’ della tradizione mediterranea sono armi efficaci per la prevenzione delle malattie reumatiche, tra cui osteoporosi e reumatismi. Via libera, quindi, a cipolle, pomodori, mele, legumi, facili da reperire e poco costosi per affilare le armi ogni giorno.

Dieta reumatismi: ottime le verdure

«Gli alimenti vegetali contengono centinaia di sostanze diverse con attività farmacologiche molto precise, che la pianta utilizza come difesa dalle aggressioni ambientali. Spesso sono le stesse sostanze che conferiscono agli alimenti le loro specifiche qualità organolettiche». Così Marcello Iriti, professore di biologia e patologia vegetale alla Facoltà di Scienze Agrarie e Alimentari dell’Università degli Studi di Milano. «Tra queste famiglie di sostanze fitochimiche se ne possono trovare alcune particolarmente utili in ambito reumatologico. Si tratta di molecole che agiscono sui meccanismi implicati nelle più comuni malattie reumatiche».

Gruppo San Donato

Dieta reumatismi: bisogna combattere infiammazione e stress ossidativo

Infiammazione e stress ossidativo: sono questi i due meccanismi da spegnere per allontanare il rischio di insorgenza di questi disturbi o ridurre la frequenza delle fasi acute. Sulla prima puntano i flavonoidi, composti presenti in abbondanza in frutta e verdura di consumo abituale per gli italiani. Ad esempio, mettiamo in tavola catechine, quercetina, antocianine con mele e cipolle, rutina e quercetina con i pomodori. Consumati regolarmente possono esercitare un blando effetto antiinfiammatorio.

A esasperare il meccanismo scatenante di artrite, osteoartrosi, osteoporosi e altre malattie reaumatiche è anche lo stress ossidativo. Quando diventa eccessivo non riesce a essere contrastato dalle risorse endogene dell’organismo. Per questo, un aiuto prezioso arriva dai prodotti messi in tavola, come ad esempio le brassicacee, la famiglia a cui appartengono broccoli, rape, ravanelli, cavoli e rucola che sono ricche di sulforafano, un potente antiossidante.

Dieta e reumatismi: il ruolo dei fitochimici

Una prospettiva interessante è la possibilità di produrre piante e quindi frutti particolarmente ricchi di sostanze fitochimiche senza ricorrere a organismi geneticamente modificati. Iriti e il suo gruppo di ricerca dell’Università di Milano sono stati tra i primi a studiare queste possibilità. «I fitochimici – spiega – hanno per la pianta una funzione difensiva. Ad esempio le difendono dall’attacco di microrganismi o parassiti, o dallo stress dovuto alla siccità o all’ossidazione provocata dalla luce troppo intensa».

I superfrutti

È possibile stimolare le piante in coltura ricorrendo a sostanze che hanno un effetto analogo a quello dei vaccini per l’uomo, tecnicamente indicati come elicitori. Il risultato è che dalle piante elicitate si ottengono frutti e vegetali particolarmente ricchi di sostanze fitochimiche. Dei “superfrutti”, quindi, che potrebbero essere di interesse nell’ambito dell’alimentazione funzionale». Il limite – aggiunge – è probabilmente di natura economica. «Per adesso, non possiamo certo pensare a produzioni su vasta scala, ma una produzione di nicchia nel futuro potrebbe essere possibile».

 

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio